La
camminata meditativa del 17 GIUGNO 2019 si è svolta al Convento di
Santa Maria del Cengio e ha avuto come tema conduttore
"L’ENTUSIASMO”.
Presentazione:
“Portami
il girasole ch’io lo trapianti / nel mio terreno bruciato dal
salino”
Inizia
così una poesia di Montale e quel girasole, simbolo di solarità e
vivacità, con il suo volgere il capo verso il sole dall'alba
al tramonto, rappresenta bene l’entusiasmo.
E
il terreno bruciato dal sale raffigura la nostra anima in certi
momenti della vita?
Possiamo
contagiarci donandoci girasoli di entusiasmo per vivere appieno
quest’emozione?
Com’è
il tuo rapporto con l’entusiasmo?
Fra
Renzo accoglie i partecipanti (29 persone) nel chiostro in una calda
serata illuminata dalla luna piena e con Nicoletta alla guida, ci
incamminiamo lungo il sentiero che porta all’eremo.
Le
nostre testimonianze:
(i
testi vengono raccolti da Fabrizio che riassume quelli non pervenuti)
INTERVENTO
DI NICOLETTA
Il
termine entusiasmo deriva dal greco e significa “stare in Dio”.
Per capirlo appieno ci poniamo ai piedi di Maria che con il suo sì
ci ha dato un grande esempio di cosa voglia dire appunto “stare in
Dio”. Vuol dire camminare sulla terra avvolti dalla Sua forza,
essere dentro Dio, come un bambino dentro la pancia della madre,
durante la gestazione. L’uscita da questa pancia, ovvero la morte,
è il nascere in una nuova dimensione.
INTERVENTO
DI ELISABETTA
Entusiasmo
è una parola che già mi piace al solo pronunciarla. Mi piace perché
mi dà la sensazione del movimento e di un preciso movimento: un
ingresso, una discesa e poi una risalita ed un’uscita ampia. Questo
mi ha fatto riflettere sul fatto che non può esserci entusiasmo
senza movimento; d’altra parte se è “essere in Dio”, sappiamo
tutti che Dio è movimento.
Si
tratta di un movimento che ci spinge dentro per conoscerci e poi
fuori ad agire e ad agire con gli altri. Infatti l’entusiasmo è
una dimensione che ci porta ad unire tutti noi stessi (corpo, mente,
cuore) e poi ci indica la direzione verso gli altri.
In
particolare queste riflessioni mi sono venute pensando ad
un’esperienza di entusiasmo che mi riguarda: a scuola, quando ho la
possibilità di spiegare ai ragazzi qualcosa che amo e che ha in sé
un’intrinseca difficoltà, come ad esempio la Divina Commedia, si
innesca un movimento che mi porta ad entrare dentro il testo e ad
unire tutte le mie forze per trasmetterlo ai ragazzi.
Qualche
volta capita che, mentre leggo, io comprenda delle cose che non avevo
ancora capito e poi veda gli occhi dei ragazzi che si illuminano e lì
allora è entusiasmo.
INTERVENTO
E CANTO DI OSCAR
Ogni
tanto, quando abbiamo dei momenti scuri, abbiamo bisogno di un
piccolo aiuto per sollevare lo sguardo e affrontare la vita con
entusiasmo.
Meraviglioso
- Domenico Modugno - versione dei Negramaro
È
vero
Credetemi
è accaduto
Di
notte su di un ponte
Guardando
l'acqua scura
Con
la dannata voglia
Di
fare un tuffo giù
D'un
tratto
Qualcuno
alle mie spalle
Forse
un angelo
Vestito
da passante
Mi
portò via dicendomi
Così
Meraviglioso
Ma
come non ti accorgi
Di
quanto il mondo sia
Meraviglioso
Meraviglioso
Perfino
il tuo dolore
Potrà
guarire poi
Meraviglioso
Ma
guarda intorno a te
Che
doni ti hanno fatto
Ti
hanno inventato il mare
Tu
dici non ho niente
Ti
sembra niente il sole?
La
vita
L'amore
Meraviglioso
Il
bene di una donna
Che
ama solo te
Meraviglioso
La
luce di un mattino
L'abbraccio
di un amico
Il
viso di un bambino
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Ma
guarda intorno a te
Che
doni ti hanno fatto
Ti
hanno inventato il mare
Tu
dici non ho niente
Ti
sembra niente il sole?
La
vita
L'amore
Meraviglioso
Il
bene di una donna
Che
ama solo te
Meraviglioso
La
notte era finita
E
ti sentivo ancora
Sapore
della vita
Meraviglioso
INTERVENTO
DI EZIO
Avanza
lentamente, molto lentamente con fare attento ad ogni piccola
variazione di quello che la circonda.
Sale
in maniera impercettibile una lieve china, come volesse prendersi
tutto il tempo suo, senza fretta ma con la dovuta attenzione, con uno
spirito di vita.
Il
suo tempo non ha valore non ha senso.
Percepisce
questa piccola chiocciola che la sua vita è di ampi spazi da
esplorare, vivere in ogni momento.
Sospesa
in questo stelo di erba, scruta con molta attenzione quello che la
circonda, è in sintonia con il mondo cha la circonda, nel suo mondo.
Vive
con l’entusiasmo di esistere parte fondamentale di questo universo
e nulla la spaventa, perché è consapevole che con la dovuta
pazienza, attenzione ed anche passione capisce di trovare la giusta
via.
Procedendo
senza fretta una goccia di rugiada entra nel suo contatto.
Questa
lacrima dell’universo è un concentrato di energie di vita.
Nel
suo piccolo emisfero diffonde l’entusiasmo con la sua forza vitale
per la responsabilità in questo cosmo, in un minuto universo che
regala entusiasmo per il creato.
Linfa
vitale, refrigerio la goccia di rugiada per questo piccolo essere che
si trascina per la sua ricerca di vita nel mondo che la circonda.
Nulla
è più semplice ma riempie lo spazio di pulsazioni.
All’improvviso
una folata di vento, uno sbattere di ali, la chiocciola percepisce un
sentore di pericolo, una minaccia per il suo essere, rapida si
rinchiude su se stessa dentro all’interno della sua conchiglia.
È
un attimo e tutto diventa buio, ma sicuro si sente protetta in tutto
il suo insieme.
La
cinciallegra si avvicina, con gli occhi vispi attenti con fare
curioso, coglie l’attimo, palpita da un sentire nella vitalità
istintiva.
Il
suo entusiasmo pervade tutto il suo minuscolo corpo, palpita per la
vita nel nido ricavato in una crepa di un muro di una casa.
Là
i suoi piccoli aspettano il nutrimento e lei cerca, cerca, trova,
ascolta i battiti del mondo che la circonda per il suo compito di
dare alla luce nuova vita.
Il
piccolo volatile si arrende, vola via in cerca di altro nutrimento.
Questo
piccolo universo, questo cosmo in miniatura racchiude tutto
l’entusiasmo della vita per il creato.
Con
Oscar all guida cantiamo Mio Signore che mattino
Rit.
Mio Signor che mattino,
mio
Signor che mattino.
Mio
Signor che mattino!
quando
il mondo ti vedrà.
Ho
visto del dolor,
ho
pianto tanto e Lui lo sa
ma
viene il giorno del Signore,
so
che tutto cambierà.
Camminiamo
verso il cielo,
una
speranza dentro al cuore;
risorgeremo
tutti un dì
e
vivremo in Te, Signor.
INTERVENTI
spontanei
Odilla
esprime
un pensiero e una preghiera per l’alpinista vicentino Bellò e per
i suoi compagni travolti da una valanga durante una spedizione in
Pakistan e sottolinea il loro entusiamo per la montagna.
Barbara
condivide un momento di entusiasmo avuto con la figlia adolescente,
quando insieme sono riuscite a parlare e a confidarsi “cuore a
cuore” e questo non succedeva da tanto tempo. Per lei entusiasmo è
proprio entrare in sintonia con se stessi e nel rapporto con gli
altri.
Nadia
ci
racconta la storia di Giulia Volpato, ragazza padovana che, affetta
da una malattia rara e nonostate i pareri contrari dei familiari,
decide di partecipare alle selezioni di Miss Italia, sostenendo di
non essere “difettosa”, ma semplicemente diversa dagli altri
tutti uguali. Una dimostrazione di come l’entusiamo vinca sulle
difficoltà!
Annarita
condivide le sue emozioni nel salire all’eremo bendata, con il solo
sostegno della fiducia riposta nella mano di Ezio. Così dovrebbe
essere con Dio che ci accompagna nella nostra vita, se ci lasciamo
guidare con fede ed entusiasmo.
Ennio
vive il proprio entusiasmo anche di fronte ad una luna piena e
luminosa e ci invita ad alzare lo sguardo per ammirarla; inoltre,
quando vede dei bambini giocare, è contagiato dal loro entusiasmo e
dalla loro gioiosa spensieratezza.
Fabio
di ritorno dal cammino di Santiago condivide l’entusiasmo provato,
sia per la bellezza del paesaggio, sia soprattutto per le persone
incontrate lungo il percorso, in particolare per un ragazzo inglese
pieno di vitalità.
Giuseppe
ci trasmette il proprio entusiasmo nel fare il labirinto. Durante la
sua realizzazione è riuscito a segnare il percorso in modo regolare
e conforme a quello di Chartres con il solo intuito e l’esperienza.
Questo lo ha entusiasmato fino a commuoverlo.
Fra
Renzo conclude
la serata, esprimendo il suo entusiasmo per la presenza di una
cavalla di nome Frufrù (che ci ha accompagnato per tutta la
camminata), con la benedizione
davanti
all’eremo.
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