La
camminata meditativa del 18 MARZO 2019 si è svolta dal Convento di
Santa Maria del Cengio all’Eremo e ha avuto come tema conduttore
"Lontano:
uno sguardo, un tempo, un viaggio che vanno oltre".
Presentazione:
“Lontano
dagli occhi, lontano dal cuore…”? E’ un proverbio che dal mondo
latino giunge fino alle canzoni del nostro tempo.
Ma
è proprio così?
Se
guardo al “mio lontano” nel tempo, sento che è davvero lontano?
Lascia libero il mio cuore di essere nel presente?
Oppure
il “lontano” nel tempo è diventato sapienza in me e illumina il
mio presente?
So
guardare “lontano”, oltre le apparenze e le abitudini che
talvolta mi soffocano nel rapporto con me stesso e con gli altri?
Esercito il mio sguardo ad andare “oltre”?
Quando
parto per un viaggio, che emozioni mi procura il “lontano”? E poi
cosa mi resta del “lontano”?
Fra
Renzo accoglie i partecipanti (14 persone) con un caloroso saluto di
benvenuto e con Nicoletta alla guida, ci incamminiamo.
Le
nostre testimonianze:
(i
testi vengono raccolti da Fabrizio che riassume quelli non pervenuti)
RIFLESSIONE
DI FRA RENZO
Mi
capita spesso di vedere gruppi di giovani e giovanotte che si
ritrovano sulle colline qui intorno per bere e fumare. Loro cercano
un posto … lontano dagli occhi, ma io voglio credere e sperare che
siano dentro al nostro cuore e che possiamo aiutarli a trovare la
strada giusta.
RIFLESSIONE
E CANTO DI OSCAR
Il
tema “lontano” mi ricorda il concetto di andare via, scappare
dalla quotidianità per andare a ritrovare se stessi. Ma quando non
si è pronti a farlo del tutto c’è sempre qualche cosa che ti lega
ancora al “vicino”. In questa canzone di Morgan intitolata
“Altrove” ci sono entrambi questi aspetti.
ALTROVE
- Morgan
Però,
(cosa vuol dire però)
Mi
sveglio col piede sinistro
Quello
giusto
Forse
già lo sai
che
a volte la follia
Sembra
l'unica via
Per
la felicità
C'era
una volta un ragazzo
chiamato
pazzo
e
diceva sto meglio in un pozzo
che
su un piedistallo
Oggi
ho messo
la
giacca dell'anno scorso
che
così mi riconosco
ed
esco
Dopo
i fiori piantati
quelli
raccolti
quelli
regalati
quelli
appassiti
Ho
deciso
di
perdermi nel mondo
anche
se sprofondo
lascio
che le cose
mi
portino altrove
non
importa dove
non
importa dove
Io,
un tempo era semplice
ma
ho sprecato tutta l'energia
per
il ritorno
Lascio
le parole non dette
e
prendo tutta la cosmogonia
e
la butto via
e
mi ci butto anch'io
Sotto
le coperte
che
ci sono le bombe
è
come un brutto sogno
che
diventa realtà
Ho
deciso
di
perdermi nel mondo
anche
se sprofondo
Applico
alla vita
i
puntini di sospensione
Che
nell'incosciente
non
c'è negazione
un
ultimo sguardo commosso all'arredamento
e
chi si è visto, s'è visto
Svincolarsi
dalle convinzioni
dalle
pose e dalle posizioni
Lascio
che le cose
mi
portino altrove
altrove
altrove
Svincolarsi
dalle convinzioni
dalle
pose e dalle posizioni
Svincolarsi
dalle convinzioni
dalle
pose e dalle posizioni
INTERVENTO
DI NADIA (letto da Paola)
Lontano....
: che si trova a distanza o è separato nello spazio.
Lontano
può essere da casa, distante nel tempo, lontano come rapporto,
diverso, estraneo.....
C'è
anche un “Lontano da me” ed avviene quando non ascolto il mio
sentire, ma solo i miei pensieri e le mie paure. Muovo passi che mi
portano distante dal mio essere, dalla mia essenza; le esperienze
della vita non mi devono far dimenticare chi sono.
“Lontano
da me” a volte è necessario; mi allontano per cercare quella
distanza quando le situazioni sono ingarbugliate, per avere uno
sguardo più limpido e togliermi dai pensieri ripetitivi ,dalla ruota
del criceto che gira sempre nello stesso punto togliendo lucidità e
rendendo tutto più difficile.
A
volte solo la distanza permette di ridimensionare tutte quelle
situazioni che da vicino appaiono enormi.
Per
andare Lontano da me a volte basta una camminata; muovo quei passi
che mi distraggono mi portano lontano non per dimenticare, ma per
avere sguardo diverso, puntato all'orizzonte e non sulla punta
delle mie scarpe.
E'
il camminare che porta leggerezza, distacco, e che permette di
ritornare nella vita e nel quotidiano con un respiro nuovo.
C'è
anche un “Lontano dagli altri” e indica quella distanza che a
volte è chiusura, altre volte è difesa, è quel sentirmi sola
anche quando sono in mezzo a tanta gente; un senso di distacco
da tutto, da tutti e anche da me stessa.
E'
quel distacco che a volte fa venir voglia di scappare via, di
abbandonare tutto e andare lontano, di partire, cercando con la
fantasia mete lontane dove tutto si risolve perché sei da sola. Come
se partissi sola con me stessa senza uno zaino pesante sulle spalle,
accorgendomi poi che tutto invece viene con me perché lo porto
dentro.
Ma
c'è un punto fra il lontano e il vicino della nostra vita, del
nostro essere, del nostro camminare che fa essere centro, che fa
essere in equilibrio: è quel punto in cui respiro e i battiti del
cuore e i pensieri sono in armonia; è quella giusta distanza che
rende la vita migliore.
PAOLA:
ho
letto questo intervento per pura casualità, ma devo dire che
rispecchia in pieno il mio pensiero e il mio stato d’animo in
questo momento della mia vita!
FRANCO
ci guida con lo sguardo verso il lontano corpo celeste.
Con
estrema precisione e chiarezza Franco indica le stelle e le
costellazioni visibili nel cielo e ci fa capire quanto lontane siano
e allo stesso tempo quanto le sentiamo vicine.
Dalla
cintura di orione al grande carro, dalla luna alla stella polare per
poi passare al triangolo invernale composto da Sirio, Procione e
Betelgeuse, … rimaniamo ammirati e affascinati.
INTERVENTO
DI EZIO
Sulla
parola lontano la prima associazione che ho fatto è guardare lontano
come ricerca di quello che ci circonda e non rinchiudersi in se,
camminare a testa bassa e camminare con lo sguardo che guarda
lontano, ma il secondo accostamento che ho fatto alla parola lontano
è perdersi; lontano dalla parola di Dio ci si perde nel
peccato, questa è la mia memoria diretta.
Nel
suo senso pratico perdere il sentiero in mezzo al bosco è un momento
di paura, di grande apprensione turbamento, ma è proprio in quel
momento che c'è la possibilità di trovare nuove energie, nuovi
aspetti del proprio essere.
Perdersi,
perdersi in qualsiasi momento è un'esperienza sorprendente e
memorabile ... è solo quando ci siamo completamente perduti
che apprezziamo la vastità e la singolarità della natura ed è
allora che cominciamo a ritrovare noi stessi e capire dove siamo e
l'infinita ampiezza di noi stessi.
RIFLESSIONE
E CANTO DI OSCAR
La
canzone di Niccolò Fabi che propongo si intitola “Lontano da me”
e parla specificatamente dell’allontanarsi per ritrovare se stessi,
di cambiare prospettiva dalla routine quotidiana e di immergersi in
un ambiente diverso che fa vedere le cose da una nuova prospettiva,
lasciando gli abituali percorsi di scelta automatici e inconsapevoli
verso nuove vie. La frase più bella del testo è “allontanarsi è
conoscersi”.
LONTANO
DA ME - Niccolò Fabi
A
volte basta un'autostrada avere un pieno di benzina
vedere
un angelo di schiena
e
un traghetto che è in partenza per un'isola siciliana
si
parte per dimenticare o per cercare un lungomare
per
avere un'altra vita per e per poter ricominciare
Io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
lontano
da me
lontano
da me
Dove
nessuno sa chi sono e dove niente mi riguarda
dove
l'ignoto ha il suo profumo
io
vado incontro al mio destino seduto accanto a un finestrino
e
con in tasca un passaporto e all'orizzonte un nuovo viaggio
con
quella libertà speciale che ha solo l'uomo di passaggio
Io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
lontano
da me
In
un caffè di Provenza intravidi una strada
e
in un mercato in Turchia mi accorsi che era la mia
perché
alla giusta distanza la vista migliora
allontanarsi
è conoscersi
Io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
io
sto bene quando sto lontano da me
RIFLESSIONE
DI NICOLETTA
Ho
imparato ad apprezzare il cantautore Niccolò Fabi anche grazie alle
performance canore di Oscar. Ho seguito quindi la sua trasformazione
avvenuta dopo la morte della figlia in giovane età. Il suo
repertorio di canzonette leggere si è trasformato via via diventando
molto più riflessivo e profondo.
A
volte ci vuole una batosta per farci scuotere, ma sarebbe bello
andare lontano per ritrovare noi stessi senza aspettare San Fermo
(come direbbe mia mamma).
RIFLESSIONE
DI FRANCO B.
La
dimensione del lontano secondo me non si limita solo allo
spazio/tempo, ma è riconducibile alla nostra percezione del momento.
Tutto è relativo nel senso che prima l’eremo era lontano e adesso
lo ritroviamo vicino, una persona può vivere lontano da noi ma
percepiamo in ogni istante la sua presenza e la sentiamo vicino alla
nostra vita.
RIFLESSIONE
DI ENNIO
Anche
secondo me non è determinante lo spazio ed il tempo, ma quello che
noi sentiamo. Io ho una figlia che in questo momento è lontana
perché si trova all’estero, ma devo dire di sentirla più vicina a
me rispetto a tante altre volte in cui per esempio abitavamo sotto lo
stesso tetto. Sono convinto che la lontananza ci rafforza e ci aiuta
a capire meglio noi stessi e di conseguenza gli altri.
Nicoletta
conclude la serata invitandoci ad andare lontano con la mente,
ripensando a quando eravamo bambini, per cercare la loro benedizione.
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