La
camminata meditativa del 8 APRILE 2019 si è svolta al Convento di
Santa Maria del Cengio e ha avuto come tema conduttore "Il
nuovo: possibilità ed emozioni da accogliere o lasciare andare".
Presentazione:
tutto
in questo tempo sa di nuovo: la terra pulsa, le piante si ricoprono
di un verde tenero, il sorriso del sole ci chiama ad uscire.
Riesci
a lasciarti avvolgere dal nuovo che avanza o ti tiri indietro di
qualche passo perché il chiuso dell’inverno è più sicuro?
Sai
camminare passi nuovi ogni giorno, onorando il vecchio che va
lasciato morire?
Fra
Renzo accoglie i partecipanti (17 persone) con un saluto di
benvenuto, ricordando l’importante valore del chiostro come punto
di partenza non solo di un percorso fisico verso il nuovo, ma
soprattutto interiore.
Con
Nicoletta alla guida, ci incamminiamo lungo un percorso nuovo
che, anziché salire, scende proprio come quando vogliamo liberarci
dalle parti vecchie di noi per fare spazio al nuovo.
Le
nostre testimonianze:
(i
testi vengono raccolti da Fabrizio che riassume quelli non pervenuti)
PENSIERI
DI EZIO
Per
me in questo momento è il nuovo che mi viene incontro ... a volte è
un vortice che mi travolge vivo, pieno ... me stesso.
Ma
anche momenti di grande serenità ed il piacere di apprezzare il
senso dell'essere, la scoperta di nuove dimensioni ... apprezzare il
senso delle parole, del contatto delle energie di persone ... e di
quello che mi circonda.
Viverle
entrambi intensamente ... con il cuore aperto …
Il
nuovo che mi accoglie ... è una goccia d’acqua cristallina, con
luce riflessa, splendente... insieme a dieci, cento, settemila,
infinite gocce d'acqua ... ruscello saltellante scorre veloce tra
mille pensieri in volo .... aprirsi in una visione di antico scorrere
... nel fluire placido ... per un flusso ininterrotto.
Scoprendo
il viaggio per l'incontro con il ... mare!
RIFLESSIONE
E CANTO DI DEBORA
Per
poter fare spazio al nuovo bisogna lasciare andare qualcosa ….
IRENE
GRANDI – Lasciala andare
È
incontrollabile, imprevedibile
ma
così labile, leggero come nuvole
In
mezzo alle pagine
di
questo mio libro ci sei tu
davvero
difficile
lasciare
i ricordi andare giù
quasi
sicuramente
tu
mi dirai di no
ti
chiedo solo un istante, ancora un po'
Lasciala
andare come va
come
deve andare
è
una cometa che sa già
dove
illuminare
Sarà
l'abitudine
sarà
che ogni giorno eri con me
indimenticabile
ancora
mi vieni in mente
così
incessantemente
come
una goccia che
cade
leggera ma scava dentro me
Lasciala
andare come va
come
deve andare
è
una cometa che sa già
dove
illuminare
È
incontrollabile, imprevedibile
troppo
indelebile nelle mie molecole
e
così stabile, irriducibile
ma
così labile, leggero come nuvole
INTERVENTO
DI BARBARA
C'è
qualcosa di nuovo nella mia vita, ma non è ancora ben visibile.
E'
qualcosa che sento nel profondo di me, che è nato e sta crescendo,
lentamente, ma lo sento.
E'
un sentimento di gioia e di apprezzamento per ciò che ho, che sono e
che vivo, di gratitudine.
E'
come un risveglio dopo un lungo sonno.
Mi
sento come un serpente che sta cambiando pelle.
Mi
paragono a una fontana piena di acqua che sta trasbordando.
E
mi dico. "Ma sono io?"
Il
nuovo che avverto e' un desiderio di osare, di provare, di mettermi
in gioco. Riesco addirittura a permettermi l'idea di commettere
errori senza entrare nel panico.
"Ma
sono io?"
Il
nuovo è osservare le solite persone e vederle con occhi diversi
oppure svolgere compiti quotidiani con uno stato d'animo diverso!
Il
nuovo è cominciare ad avere speranza, alzare la testa e allungare lo
sguardo, guardarsi bene attorno per gustare tutto quello che c'è e
curiosare più in là per rincorrere ciò che può apparire.
Il
nuovo è entusiasmo e allegria.
Il
nuovo è accoglienza e disponibilità.
Il
nuovo è smetterla di fuggire e dire la propria senza timore del
giudizio.
Il
nuovo è voler uscire dalla prigione, dalle numerose prigioni!
La
prigione per esempio dei sensi di colpa o la prigione della paura e
dell’autosvalutazione. La prigione dell’immobilismo, della
tristezza, della vergogna e dell’inadeguatezza.
Tutti
stati d’animo molto carini! Ma ora si volta pagina!
Ringrazio
Nicoletta e gli amici dell’eremo che solo con la loro presenza
hanno facilitato questa nascita.
Non
so ancora in che cosa si tradurrà, ma so per certo che sarà
qualcosa di bello per me e per tutti. Grazie!
RIFLESSIONE
E CANTO DI DEBORA
Solo
dopo aver fatto spazio dentro di noi riusciamo a cambiare aprendoci
verso il nuovo….
LITFIBA
– Il mio corpo che cambia
Cos'è
cos'è questa sensazione
come
un treno che mi passa dentro senza stazione
Dov'è
dov'è? Il capostazione
Sto
viaggiando senza biglietto in qualche direzione
Elle
è lei che prende la mia mano
e
mi accompagna in questo lungo viaggio
andiamo
lontano
Ecco
cos'è tutto il mio stupore
non
è facile guardare in faccia la mia trasformazione
E'
il mio corpo che cambia
nella
forma e nel colore è in trasformazione
E'
una strana sensazione
In
un bagno di sudore è il mio corpo che cambia
e
cambia ... e cambia ...e cambia ...e cambia
Qual
è…
Sostiamo
in mezzo al bosco e Nicoletta ci invita a pensare a tutto ciò che
possiamo rinnovare:
-
un pensiero nuovo
-
un sentimento nuovo
-
delle mani nuove
-
un volto nuovo
-
uno stato d’animo nuovo
-
uno spirito nuovo
-
un’amicizia nuova
-
un cammino nuovo
-
una fede nuova
INTERVENTO
DI NADIA
Sono
cresciuta con il detto “Chi lascia la strada vecchia per la nuova
sa quel che lascia non sa quel che trova” o meglio con la versione
riadattata dai miei genitori “Non lasciare la strada vecchia per la
nuova perché sai quello che lasci ma non sai quello che trovi” e
quando mi elargivano questa perla di saggezza era per tenermi ferma,
vicino a loro e alle loro idee inculcandomi la credenza che cercare
di cambiare o di fare le cose in modo nuovo era negativo.
Per
molto tempo ho avuto un'idea del nuovo che mi spaventava, e ancora
oggi se mi dicono “sei cambiata” non sempre è con accezione
positiva.
Non
sono una grande esperta del nuovo, tenderei a rimaneggiare il vecchio
per molto tempo prima di lasciarlo andare....perchè il nuovo è
anche quel qualcosa di vecchio da tagliare o almeno trasformare e tra
uno e l'altro spesso c'è un tempo di attesa che fa sentire confuso,
immobile.
Anche
ogni nuovo giorno che sorge è qualcosa di nuovo che ci viene
donato...
Lo
so cogliere? Lo so vivere? O tutto si ripete uguale senza mettere
nulla di mio e vivendo trasportato dalla corrente?
Nuovo
qualcosa che prima non c'era...
Ma
io sono pronta al nuovo o sto demandando agli altri la responsabilità
del cambiamento?
Il
nuovo è una possibilità da cogliere e accogliere, è sapersi
mettere in gioco, è una porta che si apre e implica il coraggio di
attraversare la soglia affidandosi.
Vorrei
imparare a farlo e non solo a pensarlo...
Concludo
questa mia riflessione con una poesia che accompagni questo tempo di
Quaresima, di passaggio dalla morte in attesa della resurrezione, a
nuova vita.
LENTAMENTE.
(Don Luigi Verdi)
TU
DIO, IN SILENZIO,
CAMMINI
ACCANTO A ME
E
MI INSEGNI AD ASCOLTARE,
A
GUARDARE, AD ATTENDERE, A CAPIRE.
MI
CHIEDI IL CORAGGIO DI APRIRE GLI OCCHI
E
GUARDARMI INTORNO E VEDERE CHE
LENTAMENTE
SOLLEVA IL MARE LE SUE ONDE,
LENTAMENTE
ARROSSA IL BOSCO NELLA GOLA,
LENTAMENTE
LA VERITA' SI SVELA.
CHE
QUALCOSA DI NUOVO AVVENGA,
CHE
IL TEMPO SI APRA
CHE
IL CUORE SI APRA
CHE
LE PORTE SI APRANO
CHE
LA ROCCIA SI APRA
LIBERANDO
LA SORGENTE
INTERVENTO
DI ANNA RITA
Nuovo
significa “mai veduto”! Forse è per questo che le persone che
incontro ogni giorno, le situazioni che vivo, sembra abbiano perso il
loro profumo di nuovo, proprio perché già viste, già vissute, già
provate. E sono consapevole che se porto avanti questa credenza, mi
perdo tutto il nuovo e la ricchezza che il nuovo porta in sè e che
queste persone in realtà mi possono donare. Se penso al nuovo mi
viene in mente il sole! Il sole segna l’inizio di ogni nuovo
giorno, appunto, e ci dona la vita, rinnova la vita in ogni istante,
ci dona il calore e tutta la luce di cui abbiamo bisogno per vedere
il nuovo attorno a noi. E poi la luna, sempre uguale eppure sempre
diversa, anche lei, sembra volermi dire che c’è sempre una luce
accesa per noi, che possiamo vedere il nuovo anche quando stiamo
attraversando un momento buio come la notte…dolce e materna Luna.
Ma ci siamo abituati, non sono astri “mai visti” e a volte mi
sento un po’ come lo stolto di quel proverbio che dice pressapoco
così: “se indichi la luna allo stolto lui si ferma a guardare il
dito”. Come mai? Anche fisiologicamente il nostro corpo si fa nuovo
ogni giorno: oramai si sa, le nostre cellule muoiono e rinascono e
noi siamo nuovi ogni sette anni…solo che le cellule si rinnovano in
base a quello che siamo, per cui ci portiamo avanti schemi vecchi ed
abitudini che fatichiamo a modificare. Dovremmo cambiare i programmi
all’interno. In questo periodo della mia vita sto vivendo parecchie
situazioni nuove, o per lo meno diverse… in ambito lavorativo,
affettivo, familiare, ho una casa nuova, amici e relazioni nuove:
alcune le ho scelte, altre me le sta presentando Signora
Vita;
alcune sono situazioni vecchie che ritornano e in questo nuovo che
abbonda, a volte mi sento spaventata, confusa ed incerta; il nuovo mi
chiede di uscire dalla mia zona confort, dalle mie sicurezze o da
quelle che credevo tali. Il nuovo è un’opportunità, se lo
sappiamo cogliere, ma fa anche paura. Quello che sto cercando di fare
è di adottare un atteggiamento nuovo rispetto ad esse; mai risolvere
problemi nuovi con metodi vecchi, perché se non hanno funzionato
allora, facile che non funzionino nemmeno adesso! Fino a qualche
tempo fa mi lanciavo nelle novità senza tanto pensarci, così
istintivamente, un po’ impavida anche: ora innanzitutto mi fermo e
vi garantisco che per me il solo fatto di stare un po’ più ferma è
una sfida, ascolto i miei pensieri, sensazioni, emozioni: questo mi
permette di essere più presente e scegliere a “biglie ferme”.
Sto cercando di trovare dentro di me la mia zona confort! Mi faccio
aiutare, là dove non riesco a comprendere i vari messaggi che
arrivano e che a volte sembrano essere davvero contrastanti. Ci
provo, con tanta fiducia, curiosità e cerco di risvegliare
l’entusiasmo…con la curiosità del bambino che sta imparando una
cosa nuova. E poi mi invento cose nuove…giochini, come stamattina
che giravo per casa con le scarpe al contrario…e quello che
all’inizio sembrava un semplice gioco, mi ha portato a prestare
molta più attenzione ai miei passi, a muovermi più lentamente, a
mantenere l’equilibrio…riflessioni varie… A momenti mi chiedo
“se ci sono o ci faccio”…vi garantisco che è proprio in questi
momenti di gioco che “ci sono”, che sono presente e consapevole
di me stessa…e mi diverto, mi stupisco. E poi…guardo il sole! E
poi guardo la luna! E ringrazio!
Dicono
che prima di entrare in mare il fiume trema di paura. A guardare
indietro tutto il cammino che ha percorso, i vertici, le montagne, il
lungo e tortuoso cammino che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande che a entrare in lui
può solo sparire per sempre. Ma non c’è altro modo. Il fiume non
può tornare indietro. Nessuno può tornare indietro. Tornare
indietro è impossibile nell’esistenza. Il fiume deve accettare la
sua natura ed entrare nell’oceano. Solo entrando nell’oceano la
paura diminuirà, perché solo allora il fiume saprà che non si
tratta di scomparire nell’oceano ma di diventare oceano. Khail
Gibran
RIFLESSIONE
E CANTO DI DEBORA
Dopo
aver trovato il nuovo è bellissimo ricominciare con maggiori
certezze…
LAURA
PAUSINI – Bellissimo così
Ricomincio
da qui
e
battezzo i miei danni
con
la fede in me
senza
illudermi
ma
con un principio da difendere
punto
a pieno su noi
è
bellissimo così
meglio
tardi che mai
ascoltami
posso
essere io
l'occasione
che aspetti da una vita
ed
io
sarò
di più
io
sarò la certezza che chiedevi tu
è
innegabile
che
da quando tu mi vuoi
punto
tutto su noi
sorprendimi
lascia
il tuo passato com'è
e
porta il meglio da me
del
tuo presente
spezza
le parole di chi non ti ama e ti dice si
non
è sufficiente
e
lasciati guardare un po di più
come
un bagliore
splendi
di rivoluzione tu
bellissimo
così
vieni
a me come sei
fallo
immediatamente non voltarti mai
l'essenziale
l'hai tu
lo
nascondi ai miei occhi
ma
vale di più
sei
perfetto così
coi
tuoi denti lucidi
punto
a capo da qui
ascoltami
lascia
il…
Davanti
al Convento fra Renzo termina la camminata con la benedizione,
ricordandoci che Dio è sempre fonte di novità e amore.
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