Testi degli interventi - imparare dai sogni


La camminata meditativa del 19 NOVEMBRE 2018 si è svolta al Convento di Santa Maria del Cengio e ha avuto come tema conduttore: "IMPARARE DAI SOGNI”.

Presentazione:
Qual è il tuo modo di imparare: sei una persona di tipo razionale il cui apprendimento passa prevalentemente attraverso la logica? Oppure apprendi dalle illuminazioni improvvise e cogli i messaggi che vengono da dimensioni come quella del sogno?
Ricordi i sogni? O te ne dimentichi, appena apri gli occhi? Hai un quaderno da comodino su cui annotarli prima che sfuggano?
Hai un sogno ricorrente? Cosa ti fa capire di te stesso?


Fra Renzo accoglie i partecipanti (14 persone) con un saluto di benvenuto, spiegando che il chiostro dove ci troviamo rappresenta il sogno di alcuni frati che hanno fortemente voluto realizzarlo con queste caratteristiche archittettoniche per facilitare l’incontro con il cosmo e con Dio.

Ecco le nostre testimonianze:
(i testi vengono raccolti da Fabrizio che riassume quelli non pervenuti)

INTERVENTO E CANTO DI OSCAR
Tra i più bravi cantautori italiani riconosciamo senza dubbio Fabrizio de Andrè; uno degli album più belli è “La Buona Novella” e tra le canzoni contenute, “il Sogno di Maria” è stupenda. Racconta di Maria che vive il concepimento e l’annunciazione del Signore in una atmosfera onirica nella quale è in bilico tra sogno e realtà. Ed è proprio questo che adoro dei sogni: il fatto che in alcuni momenti di dormiveglia o verso la fine di un sogno, sono quasi consapevole di essere “io" e mi trovo in un limbo tra realtà e fantasia.

Il sogno di Maria – Fabrizio De Andrè
Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l’ombra era fredda, gonfia d’incenso;
l’angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d’improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese – Conosci l’estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all’ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d’ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l’angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d’un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l’immagine, stinse il colore,
ma l’eco lontana di brevi parole
ripeteva d’un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
Lo chiameranno figlio di Dio –
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre.”
E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d’una quiete apparente
che si consuma nell’attesa
d’uno sguardo indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all’orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.


INTERVENTO DI NICOLETTA
Fin da bambina cercavo di comprendere ed interrogarmi sul perché e sul significato dei sogni, sia miei personali, sia in generale.
Ricordo, ad esempio, che mi affascinava molto il sogno di Giacobbe, raccontato nelle sacre scritture, con una scala da terra che si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano.
Chiedevo a tutti (anche al parroco della mia parrocchia) perché gli angeli prima salgono per poi scendere e non il contrario. Ancora adesso non ho una risposta, forse perché sono in mezzo a noi…?
I sogni ci aiutano a capire noi stessi, quindi è molto importante ricordarli, ascoltarli e anche realizzarli!


INTERVENTO DI PATRIZIA
Stasera voglio raccontare un mio sogno di tanti anni fa, circa 18, che è stato molto importante per me e penso abbia cambiato la mia vita.
Sopra un misero letto di legno giaceva Padre Pio e tanta gente si avvicinava per pregare e per rendere omaggio ad un uomo così umile e allo stesso tempo immensamente grande.
Quando io mi avvicino improvvisamente lui, si alza e mi manda via in modo piuttosto deciso. Io naturalmente ci resto male e non capisco il perché di questa reazione inaspettata.
Dopo un po’ di tempo ho capito questo sogno e penso che lui abbia voluto scrollarmi e dirmi: “Ma che vita fai? Non capisci che, se ti avvicini a Dio, stai meglio e la tua vita può solo migliorare?”
Ecco allora che ho sentito subito un forte bisogno di confessarmi e di frequentare la chiesa della mia Parrocchia in modo regolare, cosa che prima non facevo. Ho trovato la mia strada nelle preghiere e in una ricerca spirituale interiore.
Con mio marito sono andata a San Giovanni Rotondo a pregare e ringraziare Padre Pio che ha fatto da tramite tra me e il Signore.
Dopo questo cambiamento ho concepito e partorito due figli che prima non arrivavano!!


INTERVENTO DI BARBARA
Faccio fatica a sognare e a ricordare, sogno di più ad occhi aperti e stasera vi voglio raccontare il mio sogno reale in questo momento della mia vita.
Dopo un vissuto abbastanza travagliato con un matrimonio alle spalle, un lavoro impiegatizio lasciato più volte, causando dissidi con mio padre che non lo accettava, un’esperienza come volontaria alla Caritas e, dopo aver cresciuto due figlie ormai grandi e maggiorenni, ho deciso di fermarmi per cercare di capire cosa voglio veramente.
Penso oggi di aver raggiunto un buon equilibrio e il mio sogno è vivere con sacralità e aiutare le persone bisognose.


CANTO DI NADIA
Spesso i sogni ci aprono nuovi orizzonti …..
Ho imparato a sognare di Fiorella Mannoia
Ho imparato a sognare,
Che non ero bambino
Che non ero neanche un'età
Quando un giorno di scuola
Mi durava una vita
E il mio mondo finiva un po là
Tra quel prete palloso
Che ci dava da fare
E il pallone che andava
Come fosse a motore
C'era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Ho imparato a sognare
E ho iniziato a sperare
Che chi c'ha avere avrà
Ho imparato a sognare
Quando un sogno è un cannone,
Che se sogni
Ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
Che sei solo e in mutande
Quando inizi a capire
Che tutto è più grande
C' era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da lì m'alzerò
da lì m'alzerò, da lì m'alzerò


INTERVENTO DI SAMUELA
Penso di avere un buon rapporto con i sogni che faccio spesso e cerco di ascoltarli, capirli e condividerli con le persone a me più care. Recentemente ho sognato una donna con una grossa pancia e sinceramente non capivo e non trovavo una spiegazione di questo strano sogno.
Parlandone successivamente con mia figlia, trovai proprio da lei la risposta: “Mamma, ma non capisci che quella donna sei tu! La pancia sta a significare che devi ricominciare una nuova vita.”
A volte le risposte ai nostri dubbi le abbiamo davanti agli occhi, ma non vogliamo vederle!


In chiesa concludiamo la serata con la benedizione di fra Renzo che confessa anche un suo sogno personale: portare avanti e diffondere la parola del Signore in dialogo e in comunione con i vari gruppi ed associazioni vicine alla realtà del Convento di Santa Maria.

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