La camminata meditativa, la sera
del 21 ottobre 2013 dal Chiostro del Convento di santa Maria del Cengio
all’Eremo di santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “la bellezza”. Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura,
dai passi silenti dei partecipanti, dal canto melodioso, sono state offerte
alcune riflessioni /testimonianze, che ora vengono consegnate come dono a
quanti sono interessati.
INTERVENTO DI PATRIZIA
Cos’è per me la bellezza?
Cosa vedo di bello nel mio quotidiano?
Provo a rispondere:
LA BELLEZZA E’ TUTTO QUELLO CHE SO APPREZZARE, dal dono della vita al
dono della famiglia, le amicizie e tutto ciò che mi circonda:
- La bellezza del creato: tutti i luoghi in cui la natura è bella di per
sé o per l’azione dell’uomo.
- La bellezza di un’opera d’arte: rimango sempre a mozzafiato davanti
ad un dipinto o una scultura che rappresenta la MADRE CELESTE, una bellezza
sublime che rappresenta la bellezza del corpo.
- Bellezza è un’espressione: si usa con tono ironico, confidenziale,
esclamazione di gioia.
- LA BELLEZZA E’ CIO’ CHE PIACE. Quando sono in pace con me stessa vedo
tutto bello e tutto diventa colore, armonia, splendore …..
Il mio lavoro di parrucchiera mi ha insegnato ad apprezzare le persone anche
per la loro bellezza interiore. Ringrazio Dio perché mi permette di esprimere con
le mie mani la creatività in ogni singola persona che entra nel mio negozio con
l’impegno a farla sentire bene, in ordine e soprattutto bella.
- LA BELLEZZA E’ ESTETICA: l’estetica ci coccola, migliora l’umore, dà
vita nuova…..
In negozio quando devo acconciare qualcuno per qualche cerimonia la
maggior parte delle clienti è in subbuglio …. per la scarpe, l’abito, gli
accessori e quant’altro …. ed è così bello vederle agitarsi…..
- LA BELLEZZA E’ MOVIMENTO!!
La cosmesi fa bellezza: la storia ci ricorda che già dall’antico Egitto
con l’uso di olii essenziali, balsami minerali che servono per la produzione
dei profumi e dei cosmetici si risaltava la bellezza della pelle e del corpo.
La funzione primaria di questi prodotti era nella mummificazione.
Anche i nostri cari, prima della sepoltura, cerchiamo di renderli
belli.
Ricordo mio padre, prima di morire mi disse: voglio l’abito più bello, la barba fatta e il ciuffetto di capelli
pettinato; voglio presentarmi lassù elegante.
Questo ricordo mi ha fatto tornare bambina, quando la domenica si usava
il vestito da festa per andare in chiesa. I miei genitori mi dicevano: a messa si deve lodare il Signore BELLI e
PULITI.
- LA BELLEZZA E’ AMORE: quando si ama a cuore aperto tutto diventa
bellissimo ….. !!!!
INTERVENTO DI PAOLO T.
Pensieri sulla bellezza
La bellezza sta nelle piccole cose, nelle cose che non costano niente;
l'abbiamo sentito dire tante volte, ma, forse, non crediamo ancora alla verità
di questo messaggio.
La meditazione di stasera può aiutarci ad aprire gli occhi dell'anima,
per riuscire a cogliere le innumerevoli bellezze che la vita ci offre gratuitamente.
La bellezza è dappertutto e ci avvolge completamente: la natura non ha
limiti nel presentarci esempi di bellezza, tali da farci mancare il respiro e i
capolavori dell'arte vanno nella stessa direzione; entrando, poi, nella sfera
umana e sentimentale, andiamo decisamente oltre: dal nostro cuore possono
sgorgare espressioni di amore di una bellezza cosmica: pensiamo soltanto alla
dolcezza di una madre che coccola il proprio figlio, al sorriso benedicente di
un nonno che accarezza il nipote o alla tenerezza di un abbraccio fra persone
che si amano; (allora lì) abbiamo la certezza che il Grande Architetto del
creato non si è risparmiato per garantire all'umanità le condizioni ideali per
essere felice. In questo magnifico palcoscenico, ciascuno di noi può recitare
la propria parte e arrivare alla felicità: un noto teologo dice che felicità
significa vita riuscita, dove si é in armonia con se stessi; possiamo,
quindi, considerare la bellezza del
creato, un terreno fertile, sul quale Dio ci ha posti, per imparare a far
fiorire la nostra vita. Noi, talvolta, abbiamo deturpato la bellezza del
creato, per renderci la vita più comoda e, ciò nonostante, spesso, siamo tristi
e induriti. Invece, laddove la bellezza della natura é rimasta intatta, é
rimasta intatta anche la bellezza delle persone: possiamo vedere volti più
distesi, sorrisi più luminosi; possiamo incontrare gente carica di speranza e
di gratitudine, anche se, magari, vive in condizioni precarie; nella bellezza
della natura, anche se lontano dall'agiatezza che noi conosciamo, spesso,
l'uomo vive le sue emozioni più intensamente, può sentire maggiormente la
presenza di Dio accanto a sé e affronta le prove della vita con coraggio e
determinazione.
Noi che siamo dei privilegiati rispetto alla maggioranza degli abitanti
di questo mondo, dobbiamo imparare da chi vive con poco, la bellezza della
condivisione, della capacità di accogliere il prossimo e di aiutarsi
vicendevolmente. Quanto é bello essere consapevoli che Dio ha fatto diventare
gli uomini, dei fratelli!
La bellezza ci dà gioia e la gioia è amore, il fine ultimo; perciò,
cerchiamo sempre la bellezza tutto intorno a noi e dentro ognuno di noi e
troveremo l'amore!
TUTTI INSIEME CANTIAMO
FRATELLO SOLE E SORELLA LUNA
Dolce sentire come nel mio cuore,
ora umilmente, sta nascendo amore.
Dolce capire che non son più
solo ma che son parte di una immensa vita, che generosa risplende intorno a me:
dono di lui del suo immenso amore.
Ci ha dato il cielo e le sue
chiare stelle fratello sole e sorella luna; la madre terra con frutti, prati e
fiori, il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura; fonte di vita per le sue
creature.
Dono di lui del suo immenso
amore, dono di lui del suo immenso amore.
NICOLETTA R. LEGGE UNA POESIA
A TUTTI I LUPI
Ricordati di quando sei lupo e puoi camminare con la
pace nel cuore per le strade del mondo.
Ricordati di quello che hai
conquistato.
A volte era la vita che ti mordeva,
ma a volte sei tu che hai
morso la vita.
E agli angoli degli alberi,
l’anima ti spiava,
mentre tu la spiavi, ma non
la guardavi.
Tutto ciò che hai conquistato
Non te lo può portare via nessuno.
Ricordati delle tue poche, ma
giuste, certezze.
E se qualcuno tenta di sviarti dall’obiettivo
pianta fonde le tue zampe, lupo, nel terreno,
e vai per il tuo sentiero, qualunque esso sia,
purché rispetti il tuo essere
senza offendere le altre
creature del mondo.
Corri lupo,
corri finché è giorno,
avrai tempo di camminare stanco.
E quando la notte sarà profonda come le tenebre,
fermati e senza tormento riposati.
Riprenderai il tuo galoppo
per attraversare il mondo
E se senti che la vita ti possa aver riportato
indietro, non temere, lupo,
è solo per riprendere la
rincorsa verso nuovi orizzonti.
Di tanto in tanto sentirai il richiamo di un tuo
compagno,
il suo ululato è la tua conferma
che ogni creatura non è mai veramente sola.
Ognuno per il suo sentiero
Ma tutti nella stessa
direzione.
Cammina, lupo, cammina.
(Ismaelita Cisco)
LA MUSICA CI ACCOMPAGNA
Recita e canta TONO con ROBERTO che suona la chitarra
Tra il sole, la luna, le stelle, l'acqua e il fuoco di Frate Francesco
c'erano le ombre quella sera. Le ombre di tutti noi a guardare al cielo.
E ogni tanto un bagliore, due occhi che si illuminano nella piccola
luce di una torcia. E poi ancora ombre dentro una musica incantata.
Cinzia, Emanuela, Claudia, mani devote che s'innalzano, che
abbracciano, che uniscono, che amano, che vibrano in quella dimensione dove
ognuno trova dimora in se stesso. Mani che accompagnano noi verso la bellezza
del creato suggerita da Frate Francesco.
Nella terra di Maria abbiamo raccontato la Bellezza; noi tutti
bellissimi, mentre scendeva la notte col canto di Giuseppe, lo sposo di Maria:
Giuseppe il falegname,
aveva una bella bottega,
tavoli, sedie, credenze
la sua specialità
Un giorno molto bello,
che vide passare Maria
pensò "ma che bella ragazza
chissà che bel nome avrà"
La prese per la mano
le disse pian piano "chi sei?"
e senza nemmeno arrossire
le disse "starai con me!"
Abbiamo cantato,
sentito, toccato, ballato la Bellezza ...!!!
INTERVENTO DI ALBERTO
È la prima volta che partecipo alla camminata meditativa e desidero
ringraziarvi di aver condiviso questo “cammino di bellezza”: Patrizia, Paolo,
la poesia di Ismaelita letta molto bene, la magnifica rappresentazione, le
parole di Madre Teresa di Calcutta, Gandhi… tutto veramente bello.
E pensare che questa sera ero tentato di non venire: ho avuto una
giornata pesante al lavoro, ho mangiato un boccone di corsa, fa freddo… me ne
sto a casa a guardare la televisione, ho pensato. Purtroppo siamo spesso
abbagliati da una bellezza comoda: che bel film, che bella moto, che bella
Belen; ma anche, spero di non offendere nessuno, che bella statua o che bel
quadro. Che bello questo paesaggio (la vallata con le luci delle case), sembra
un presepe; anche il presepe a ben pensarci…
Ammiriamo molte cose morte.
Ogni volta che ho cercato la bellezza nelle cose artificiali ne ho
sempre ricavato una sensazione di vuoto e di stanchezza. Ho provato alcuni
sprazzi di Bellezza solo nei casi in cui ero nella natura, mi sentivo parte
della natura; mi sono sentito pesce, mi sono sentito lombrico, mi sono sentito
rosmarino, e ne ho ricavato gioia ed energia per molti giorni.
Sono veramente all’inizio di questo cammino, sono ancora molto
spaesato, però ho deciso di andare a cercare la Bellezza in tutte le situazioni
in cui “non ne ho voglia”, provo fastidio, se ci riesco anche quando provo
dolore; e sono fiducioso che questa Bellezza mi salverà.
Chiudo con una citazione di De Andrè che conoscete tutti: << dai
diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori >>.
INTERVENTO DI ISMA
Legge e commenta una poesia di
Qualunque fiore tu sia, quando
verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora una lunga e
fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte
trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso
quanto ti accade e curati e amati
senza paragonarti o voler
essere un altro fiore migliore
di quello che si apre nella
pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà, potrai
scoprire che andavi sognando
di essere un fiore che aveva
da fiorire.
(Daisaku Ikeda)
Avevo trovato la poesia dopo aver ascoltato una persona
cara che si chiedeva quando partorirò me stessa? Perché gli altri trovano la
propria strada e a me sembra di non trovarla mai? E perché quando mi sembra di
aver trovato la mia strada mi sembra che non sia quella giusta? Questa poesia
anche se non l'avevo scritta io l’ho dedicata e letta a questa persona con il
cuore in mano, era perfetta per lei per quel momento, ma lo è anche per me e
per tutte quelle persone che guardando gli altri, vedono in loro il meglio,
pensando che tutti arrivino al traguardo, avendo un talento più grande o un
dono immenso pensando perché loro sono arrivati e io no? Perché lei o lui è un
fiore più bello di me?
Quindi ho cercato di immaginarmi di essere un fiore e
pensavo se fossi una margherita cosa farei? Cosa penserei? Io sono una
margherita e ho uno stelo sottile, minuscoli petali, apparentemente fragili,
mentre magari a fianco a me c'è una rosa colorata, profumata, ha le spine per
potersi difendere... Ma se fossi davvero una margherita non mi martellerei il
cervello così, non mi roderei dentro, non mi dilanierei, non continuerei a
paragonarmi agli altri, un fiore non si chiede quando germoglierò? Quando
sboccerò? Di che colore sarò? Quanta vita avrò? Un fiore non guarda un altro
fiore pensando di valere meno, è quello che è. La natura è così perfetta e
saggia...
La frase "prima di allora una lunga e fredda notte
potrà passare" mi dava da pensare al passaggio attraverso le tenebre che
una persona affronta passando per la notte sentendo freddo e fame, per
germogliare e poi fiorire...dopo questa "lunga" notte, si fiorisce,
torna la primavera, e nella bellezza di una nuova alba si scopre di essere sbocciati.
INTERVENTO DI PAOLO B.
La meraviglia di Dio continua per la bellezza
quotidiana delle creature per lo”sforzo
misterioso di ciò che è umile e nascosto”. (Davide
Rondoni).
La lettura del Vangelo, la Parola di Gesù, ci
trasforma in uomini diversi. Uomini che acquisiscono nuovi orizzonti, con nuovi
amori, con un’altra visione e comprensione del mondo, con nuovi valori, con più
attenzione per la vita.
Come credenti saremo altro per gli altri,
saremo differenti, saremo qualcosa di marginale creativo nel mondo, potremo
essere spina nel fianco di chi è troppo inserito nel sistema, saremo
l’insolito, il balengo, l’inaudito nel panorama umano. Diceva Simone Weil che
la vita del credente è comprensibile solo se in essa c’è qualcosa di
incomprensibile, un di più, un eccesso, un’estasi, un Dio.
E questo non mi
permetterà di nascondermi: il proferta è colui che non si esime, che non si
mimetizza. Divento altro perché non sono
più io che vivo, ma Cristo che vive in me” (Gal. 2,20).
Viviamo, allora, cambiati, alterati, toccati
dalla parola di Cristo, abitati da lui.
Come lui è stato , così noi dobbiamo essere.
Nella consuetudine quotidiana..
La meraviglia di Dio continua per la bellezza
quotidiana delle creature per lo”sforzo
misterioso di ciò che è umile e nascosto”.(Davide Rondoni). A questa meraviglia
possiamo attingere. La nostra capacità
di gioire, di gustare il bene è proporzionale alla nostra capacità di
meravigliarci.
Dobbiamo
salvare la bellezza.
Il
mondo non finirà nel fuoco, ma nella bellezza. “E vidi la città santa” – la
nuova umanità – scendere dal cielo bella come una sposa” (Apocalisse 21,2).
Non nel
fuoco, ma nella dolcezza, nella tenerezza. ( direbbe
don Luigi Verdi della Fraternità di Romena)
Tutta l’avventura umana è una vicenda chiusa
tra due giardini: quello dell’Eden, all’origine, e il paradiso - (termine che
deriva dal medio-iranico pardez =
giardino) - all’altra riva. Un’avventura tra due giardini, posta sotto il segno
della bellezza e della gratuità. L’eternità come infinita ripetizione può
perfino fare paura, ma se essa mi appare non come durata ma come intensità,
allora mi può ancora saziare di sorprese
Noi tutti conosciamo il miracolo della prima
volta , la prima volta che hai conosciuto un amico/a vero, il primo bacio, il primo amore, il
fascino della bellezza, l’incanto di un luogo……poi ci si abitua, le cose
perdono pathos
(= capacità di suscitare un’intensa emozione e
una totale partecipazione sul piano estetico o affettivo). L’eternità è il non abituarsi , è il fascino della prima volta che
si ripete sempre.
Noi tutti facciamo esperienza del Regno: ci
sono nella vita di ciascuno attimi preziosi, di pienezza (i cristiani sono i “portatori di pienezza”,” i riempiti di
Cristo” – don Luigi Verdi) . Attimi di preghiera silenziosa, di preghiera al di
là della preghiera, quando il cuore si infiamma; attimi di tensione creatrice o
di fiducia rappacificante, quando la luce spunta attraverso un’intuizione di
verità; quando senti battere il cuore degli eventi; quando in un autentico incontro
scopri l’oceano interiore di uno sguardo e l’altro come un miracolo:
quando
senti le vene gonfie di vita.. Attimi in cui ci si riunisce , come in
primavera, all’esclamazione di ringraziamento a Dio, del primo mandorlo in
fiore. In tutti questi momenti, e ciascuno di noi ne conosce molti altri,
l’eternità affiora misteriosamente, come profezia di una vita in pienezza.
Esiste un modo sbagliato di vivere la gioia
della bellezza, la gioia di esistere, un modo avido e narcisistico di godere
l’umile piacere di esistere: vedendo delle persone e delle cose solo ciò che
cade sotto i sensi ; vedendole come approdo , o naufragio, e non come
passaggio/pasqua verso altro. Ma l’umile piacere di esistere provato con
gratitudine, con rispetto, verso gli esseri e le cose su cui Dio ha posto il
sigillo dell’eternità, questo godimento di esistere può diventare una gioia non
idolatrica, ma religiosa; quasi lode
fisica, biologica , a colui che ha fatto bene tutte le cose.
Nel Vangelo noi troviamo l’alfabeto della vita:
Terminiamo la
camminata davanti all’Eremo dove NICOLETTA
M. esprime il suo pensiero sulla
bellezza con una danza sacra accompagnata da musiche tibetane.
Invita anche il
gruppo, disposto in cerchio, a provare la danza senza paura.
Sotto una luna piena
si conclude così la serata.
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