giovedì 28 gennaio 2016

L'ultima domenica del mese: un'occasione per cantare, ma non solo...

Come gruppo abbiamo preso l'impegno di "animare" la messa delle 17 dell'ultima domenica di ogni mese.
Probabilmente chi frequenta il monastero di Isola Vicentina ha già avuto modo di incontrarci e di sentirci.

Affrontiamo con entusiasmo questo appuntamento e stiamo nel tempo arricchendo il repertorio con canti nuovi e canti antichi (ebraici, medievali, ortodossi) a cui cerchiamo di ridare vita, anche grazie al maestro Livio Picotti (http://cantusanthimi.blogspot.it/)
Condividiamo qui alcuni momenti fotografati durante le ultime prove del coro svoltesi all'eremo.




L'ultima messa del mese offre a tutti la possibilità di portare le proprie riflessioni dopo la lettura del vangelo.
Per far questo il sabato pomeriggio fra Renzo conduce all'eremo la lectio divina in cui ci si confronta con la Parola, tempo che poi continua attraverso alcuni momenti di condivisione durante la vita all'eremo.

La messa delle 17, quindi, per molti diventa il momento conclusivo di un percorso vissuto all'eremo e celebrato nella messa attraverso il canto e le riflessioni sul Vangelo, per chi le vuole condividere.


Il messaggio per te che leggi questo blog è: abbi coraggio, avvicinati, osa, sarai accolto!


Se hai desiderio di cantare e suonare con noi, faccelo sapere scrivendo a lisolakece@libero.it, non è richiesta esperienza di canto, solo voglia di partecipare con gioia e un pizzico di costanza.

Il prossimo laboratorio di canto si terrà venerdì 5 Febbraio alle 20.45

Buon proseguimento di cammino e a presto

martedì 26 gennaio 2016

6/7 Febbraio - Workshop Monica Udler: "La mistica Abrahamica e la comprensione spirituale"



Monica Udler, dottoressa in Filosofia e specialista di Mistica Abrahamica e di Fenomenologia Ermeneutica, insegnante all'università di Brasilia, il 6 e 7 Febbraio (nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 18.00) condurrà un workshop sugli aspetti della mistica semitica, che comprende la mistica islamica (sufismo) e quella ebraica (hasidismo e cabala)

Tramite alcuni miti e concetti cabalistici e sufi, Monica Udler condurrà i partecipanti in un’incursione nella mistica di queste tradizioni attraverso il simbolismo intrinseco delle lingue sacre che le rappresentano.

L’approccio sarà teorico ma anche esperienziale, attraverso meditazioni guidate, esercizi di presenza e di percezione sottile.

Argomenti del workshop:

- La costituzione delle lingue semitiche (ebreo e arabo) e perché sono lingue sacre
- Nefesh e Neshama: La “dualitudine” delle due dimensioni dell’anima (nella mistica ebraica e in quella islamica) e il matrimonio sacro (ierogamia)
- L’Esilio dell’Anima e il Ritorno a Casa nel hasidismo e nel sufismo
- L’Esilio di Dio: il mito della Shehina (Cabala luriana)
- L’esperienza mística nel sufismo e nel hasidismo

Basandosi sulle opere di alcuni filosofi e pensatori occidentali (Buber, Heidegger, Husserl, Hillman...) e sulla mistica abrahamica (sufismo e hassidismo) questo lavoro ha come obiettivo la comprensione, non solo cognitiva (filosofica), ma anche esperienziale (erosofica), di ciò che è l’individuazione spirituale.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni scrivi a lisolakece@libero.it

giovedì 14 gennaio 2016

"Camminare la vita"

Sei incontri per conoscere se stessi.

La vita è movimento, è cammino, però molte volte le nostre vite sono ferme, paralizzate, in un movimento apparente che immagina il cammino senza fare un passo.
Ci siamo nascosti, siamo scomparsi, non lasciamo orme...
Tu dove sei? Hai voglia di camminare la tua vita? Di ascoltare com'è il tuo passo? 
"Camminare la Vita" è un percorso rivolto a tutti, immaginato come una scala che ci permette di muovere i nostri passi attraverso 6 gradini che ci conducono ad avere uno sguardo che cerca una direzione di cammino. 
I gradini si percorrono in modo sequenziale, dal primo al sesto. Non importa quanti se ne vogliano frequentare e a che distanza: ognuno segue il suo ritmo, tuttavia è necessario rispettare l’ordine proposto.

Per ora queste sono le prossime date (è importante dare la propria adesione per tempo):

Primo gradino: SCELTA 15 marzo 2020
Secondo gradino: BENEDIZIONE E PERDONO 19 aprile 2020
Terzo gradino: DIREZIONE 24 maggio 2020
Quarto gradino: FECONDITA' 01 marzo 2020
Quinto gradino: LIBERTA' 17 maggio 2020
Sesto gradino: LUCE data da definire


"Ho ideato questo cammino perché ci possa aiutare a conoscere meglio chi siamo e per darci degli strumenti nell'aiuto agli altri. Lo vedo come una scala che ci permette di ascoltare le nostre ombre e di assaporare la nostra luce, una scala di 6 gradini da risalire, gradino dopo gradino, dal primo all'ultimo e in ordine ascendente. 
Non è importante percorrerla velocemente. Ognuno individuerà qual' è il suo ritmo... " Nicoletta Simeone

Dove sei? Chiede Dio ad Adamo.



Che tu creda o no in Dio, questa è la domanda che la Vita ti rivolge

La rivolge senza sosta
a te che nel tempo ti sei nascosto in certezze che si costruiscono nella notte e si sciolgono all'arrivo del sole, 
a te che molte volte nella vita hai venduto dei pezzi di te stesso pur di essere amato, 
a te che ti sei nascosto nei tuoi bisogni, nelle mele rubate e mangiate con l’avidità di chi sa che bisogna correre per non mostrare il proprio volto, 
a te che a volte ti sei sentito smarrito, che hai perso possibilità lungo la strada, che le hai cercate guardando con invidia la vita degli altri, 
a te che hai mormorato ascoltato, urlato, provato, fatto fatica, 
a te che non ti senti visto, capito, compreso,
a te che tante volte hai guardato la tua vita concludendo con un “ormai….”, 
a te che hai scambiato la tua staticità per sicurezza, il tuo smarrimento per libertà, 
a te che nelle tue corse hai dimenticato di gustare le bellezze che la vita ti ha regalato, 
a te che ascolti tutti fuorché te stesso, 
a te che attendi di essere riconosciuto, 
a te che attendi con impazienza che ti venga dato il tuo posto nel mondo e nel frattempo ti lamenti del mondo…

Dove sei? Dove ti sei nascosto?


Dolce il passo di colui che ama la vita, 
Aspro quello di chi la vuole dominare,
Turbato il passo di chi ne è intimidito,
Inquieto quello di chi ne ha fame.
Spavaldo il passo di chi la vuole mangiare a morsi,
Flemmatico quello di colui che non la vuole vivere,
Indeciso quello di chi guarda solo al passato,
Malfermo quello di chi sbircia pauroso il futuro.

Il tuo...che passo è?


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Per avere maggiori informazioni e per dare conferma della propria presenza è necessario scrivere a lisolakece@libero.it

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sabato 2 gennaio 2016

Per chi non conosce l'eremo ....



"Posto sui colli che circondano Isola Vicentina, ci arrivi salendo una strada che si inerpica sulla collina, per poi trovare improvvisamente un piccolo cartello giallo che indica “Eremo di Santa Maria”. "Luogo di silenzio".
Ti immetti in una stretta stradina che attraversa il bosco, circondata da alberi che intrecciano i loro rami quasi a formare un tunnel e percorrendolo sembra quasi di cambiare dimensione.
E' quello che provo io ogni volta!
E' la natura la culla di questo luogo sacro dedicato alla Grande Madre fin dall'antichità.
E' una sacralità palpabile, la senti, la tocchi con mano, e si materializza nel capitello dedicato alla Madonna.
Che tenerezza fa questa immagine! Posta all'ombra di un grande albero che sembra voglia proteggerla con le radici e le lunghe fronde adesso spoglie.
Nasce un senso di protezione per questa immagine di donna con tante crepe e qualche scheggiatura, e vorresti sistemare queste imperfezioni come per curare delle ferite.

E' un cuore palpitante l'eremo che batte all'unisono con i cuori delle persone che vi passano e lo abitano.
Arrivi come vuoi e da dove vuoi, e, una volta giunto, non importa da quale luogo provieni, ma solo chi sei e qual è la tua storia."
Nadia








La cappella dell'eremo

"L’eremo …. non è una semplice casa dove stanno le persone. E’ un luogo che ripara ferite, insicurezze e malinconie. E’ molto grande, quasi come un hotel, ma non si paga, anzi è questo luogo che dà qualcosa a noi.

Ci sono tante stanze di diversi colori ed emozioni: quella blu, quella viola, quella arancione. C’è una grande sala da pranzo, dove sono passati litigi, emozioni, segreti e preghiere; questo luogo non serve per giudicare le persone, ognuno è libero di essere quello che è.

C’è una cucina con cibi, aromi, ricette e spezie, un luogo magico! Ma ancora più magica è la piccola cappella dove si prega, si rivelano emozioni nascoste, si canta e ci si muove. E’ come un nido per una rondine.

Poi c’è una grande stanza al piano di sopra dove si imparano cose nuove, si esprime la propria opinione e si ascolta quella degli altri."
Beatrice Simeone, di undici anni  

                                  
La cucina dell'eremo


Il refettorio



L'ingresso


Il bagno a pianoterra
Sala per gli incontri


"Immerso nel verde e nel quasi-silenzio è una perla incastonata nelle colline, ma è anche un’officina.
Perla e officina: sembra che non c’entrino nulla: bianco e nero, luce e oscurità. Ma l’eremo è proprio questo.
Nella cappella c’è la luce biancastra, perlacea dell’incontro con le nostre parti più alte.
Nella grande stanza al primo piano invece si vivono, a volte, le ombre più oscure, i passi più dolorosi della propria vita, che poi però vengono accolti dalle zolle di terra dell’orto officinale.
E sì… lavorando in quell’orto il nero del piombo si trasforma pian piano e la terra da cui strappiamo le erbacce ci dona la forza di tornare a riconciliarci con la Vergine in attesa della cappella, perché in fondo anche noi siamo in attesa d partorire. Anche noi come Lei abbiamo i nostri draghi ai piedi, ma anche il nostro Albero della Vita nel paiolo e le mani aperte, per accoglierci gli uni gli altri."
Elisabetta Bergomi

La camera viola

La camera blu

La camera arancione

Il bagno del primo piano


Mercatino di Natale 2015



Vivere l’esperienza del mercatino è stato intenso ed appagante!
Nel mio piccolo ho contribuito all'allestimento della bancarella con Nadia, Samuela, Micaela ed altri amici. Al sorgere del sole ci siamo dati appuntamento in una Piazza Marconi, di Isola Vicentina, fredda e silenziosa. Dopo aver occupato lo spazio, abbiamo “issato” lo stand come se fosse una bandiera sul pennone: eravamo fieri! Poi le decorazioni colorate e sgargianti per rendere tutto più bello! Disporre la merce non è stato semplice: bisognava conciliare la visibilità, l’ordine e lo spazio. La nostra bancarella si completava con marmellate, tisane, piante, aromi, sciarpe, berretti, articoli artigianali e tanto altro ancora prodotto con le nostre mani.
Il sole iniziava a riscaldarci e ad illuminarci, il silenzio si era tramutato in un turbinio di voci, suoni e colori. Eravamo pronti a vivere una giornata importante con emozione e trepidazione per noi e per l’Eremo.

Fabrizio


Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per preparare i prodotti venduti. Il ricavato verrà utilizzato per le spese di manutenzione dell'eremo.