"L’eremo …. non è
una semplice casa dove stanno le persone. E’ un luogo che ripara ferite,
insicurezze e malinconie. E’ molto grande, quasi come un hotel, ma non si paga,
anzi è questo luogo che dà qualcosa a noi.
Ci sono tante
stanze di diversi colori ed emozioni: quella blu, quella viola, quella
arancione. C’è una grande sala da pranzo, dove sono passati litigi, emozioni,
segreti e preghiere; questo luogo non serve per giudicare le persone, ognuno è
libero di essere quello che è.
C’è una cucina
con cibi, aromi, ricette e spezie, un luogo magico! Ma ancora più magica è la
piccola cappella dove si prega, si rivelano emozioni nascoste, si canta e ci si
muove. E’ come un nido per una rondine.
Poi c’è una
grande stanza al piano di sopra dove si imparano cose nuove, si esprime la
propria opinione e si ascolta quella degli altri."
Beatrice Simeone, di undici anni
Beatrice Simeone, di undici anni
La cucina dell'eremo |
Il refettorio |
L'ingresso |
Il bagno a pianoterra |
Sala per gli incontri |
"Immerso nel verde e nel quasi-silenzio è una perla incastonata nelle colline, ma è anche un’officina.
Perla e officina: sembra che non c’entrino nulla: bianco e nero, luce e oscurità. Ma l’eremo è proprio questo.
Nella cappella c’è la luce biancastra, perlacea dell’incontro con le nostre parti più alte.
Nella grande stanza al primo piano invece si vivono, a volte, le ombre più oscure, i passi più dolorosi della propria vita, che poi però vengono accolti dalle zolle di terra dell’orto officinale.
E sì… lavorando in quell’orto il nero del piombo si trasforma pian piano e la terra da cui strappiamo le erbacce ci dona la forza di tornare a riconciliarci con la Vergine in attesa della cappella, perché in fondo anche noi siamo in attesa d partorire. Anche noi come Lei abbiamo i nostri draghi ai piedi, ma anche il nostro Albero della Vita nel paiolo e le mani aperte, per accoglierci gli uni gli altri."
Elisabetta Bergomi
Elisabetta Bergomi
La camera viola |
La camera blu |
La camera arancione |
Il bagno del primo piano |
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