Testi degli interventi - Le relazioni


La camminata meditativa del 16 LUGLIO 2018 si è svolta dal Convento di Santa Maria del Cengio all’Eremo e ha avuto come tema conduttore: "Le relazioni: specchio di ciò che siamo".
La parola RELAZIONE porta con sè ed esprime l’importanza di un’azione (rel-azione); presuppone un movimento, verso se stessi e verso l’altro, un passo che può essere sia un andare incontro, sia un ascoltare o semplicemente accogliere. Se rimango fermo, non c’è azione, non c’è incontro; possiamo scegliere se vivere una vita in chiusura o in apertura, dove l’incontro con l’altro è dono e nello stesso tempo è nutrimento.
Che siano relazioni con altri esseri umani, con la natura, con un’opera d’arte , quante emozioni muovono in noi! Gioia, tristezza, rabbia, allegria, disgusto, entusiasmo…
Esse a volte ci scombussolano, ci mettono in discussione, altre ci pacificano, ci danno un senso di pienezza: comunque ci spingono lontano dal noto per andare verso il nuovo, verso la scoperta di un pezzo di noi che non conoscevamo.


Dopo un saluto di benvenuto di fra’ Renzo nel chiostro, ci incamminiamo in silenzio lungo il sentiero che porta all’Eremo (30 persone).

Ecco le nostre testimonianze:

INTERVENTO E CANTO DI OSCAR
Una canzone felice, per cominciare. Le relazioni sono complesse, ma possono diventare semplici se si impara ad accettarsi, se si ha il coraggio di condividere anche i propri difetti, se chiediamo e diamo fiducia.
In questa canzone c’è un uomo che ama e tutto si muove, va su e giù, e nasce il desiderio di viaggiare, cambiare, partire. E più ama più tutto diventa bello: come il buco in una ciambella, il sugo sulla pasta o un mare da sfilata.

Una su un milione, Alex Britti
Accettami così ti prego non guardare
nella mia testa c'è un mondo da ignorare.
Voglio che tu sia mia complice discreta
accettami e sarai la mia bambola di seta.
Accettami e vedrai andremo fino in fondo
non pensare a cosa è giusto e cosa sta cambiando.
Andiamo al polo nord o al sud se preferisci
accettami ti prego dimmi che ci riesci.
Non ho detto mai di essere perfetto
se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto.
Se ne trovi di più ancora mi sta bene
basta che restiamo ancora così insieme.
Amo, amo è qualcosa che si muove
su e giù per lo stomaco, più freddo della neve.
Amo, amo è un buco alla ciambella
la sua dolcezza effimera la rende così bella.
Accettami è vedrai insieme cresceremo
qualche metro in più il cielo toccheremo.
Più alti dei giganti più forti di Godzilla
faremo una crociera su una nave tutta gialla.
Andremo su un'isola che sembra disegnata
con colori enormi e un mare da sfilata.
Per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto
ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in un cassetto.
Amo, amo è qualcosa di speciale
su e giù per lo stomaco è come un temporale
Amo, amo è il sugo sulla pasta
finché non è finito non saprò mai dire basta!
Amo, amo è un dono di natura
perché la nostra storia non è solo un'avventura
Amo, amo è una semplice canzone
e serve a me per dirti che sei una su un milione.


INTERVENTO DI FEDERICA
La relazione è il movimento che facciamo verso l’altro, verso la natura, verso le cose, verso noi stessi e verso lo sconosciuto. Quando ho pensato alle relazioni, ho guardato me e l’importanza che ho sempre dato al rapporto con gli altri. Nel tempo la relazione con me stessa mi ha permesso di unire delle parti di me e di relazionarmi in modo nuovo con le altre persone, senza più sfuggire da me stessa nel bisogno degli altri.
La relazione è andare verso, ma è anche lasciarsi andare. Ai miei occhi appare, come momento fondamentale della mia crescita, l’esperienza che ho vissuto con l’adozione di Yuri. Durante il periodo di pre-adozione abbiamo fatto un primo e unico incontro con i genitori biologici. L’incontro è avvenuto in un salone del distretto di Noventa Vicentina. Eravamo tutti presenti: genitori affidatari, genitori biologici, i tre bambini, l’assistente sociale e la psicologa. Eravamo in tanti dentro una stanza, tutti sconosciuti l’uno all’altro, con grande imbarazzo. Non era facile dire qualcosa: ci si parlava con lo sguardo, gli occhi erano come scintille, come i lampi del temporale.
I genitori biologici volevano avere un contatto fisico con i loro figli, era il loro modo di relazionarsi. Yuri non voleva farsi avvicinare: era piccolo, aveva due anni e per lui loro erano degli sconosciuti. La mamma ad un certo punto si è arresa, Yuri non la voleva. In quel momento Massimo aveva deciso di fare un regalo a Yuri e di lasciare a lei un ricordo. Abbiamo avvicinato Yuri con il gioco e con calma abbiamo coinvolto anche sua mamma nel gioco!
Non so come abbia fatto Massimo, ma è riuscito a mettere Yuri tra le sue braccia.
E’ stato veramente un istante, ma a noi ha lasciato il cuore pieno di gioia. L’andare verso l’altro mi ha fatto superare le mie insicurezze e le mie gelosie.
E’ stato un breve istante di una grande comunione!


INTERVENTO DI ENRICO

INTERVENTO DI ANNA RITA
Credo che la relazione sia quel filo rosso che ci unisce agli altri e ci permette di scoprire chi siamo; la chiave dell’uomo sta nel contatto con l’altro, che ci illumina su di noi: noi siamo le nostre relazioni. E per me è stata illuminante la condivisione dei saperi di Michele su Martin Buber perché mi sono guardata nel mio relazionarmi con le cose, con la natura, con gli altri e con Dio. Sono una persona che fa spesso pulizia negli armadi e butta le cose desuete che non servono più, ma ci sono due oggetti che tengo molto cari: - un quadro, un’icona tra l’altro impreziosita d’oro proprio per me dall’autore. Rappresenta Gesù, avvolto dai sette colori dell’arcobaleno e le schiere angeliche tutte intorno. Quando mi è stato regalato, da subito, mi ha toccato il cuore…resto incantata e a volte perdo il contatto con me stessa quando resto fissa a contemplare gli occhi del Cristo e sembra che tutti i colori avvolgano anche me; allora non lo sapevo, ma io adesso lavoro con i colori. Fa parte di me questo quadro, nel senso che mi ricorda chi sono: figlia di Dio che sta cominciando ad esprimere se stessa attraverso le vibrazioni dei colori. - un vestito: quando lo indosso sto bene, mi sento coccolata, risveglia la mia parte femminile, sensuale anche.. mi piace metterlo anche solo per me, in casa, in certi momenti in cui mi sento giù. Molto spesso quando faccio esercizi di visualizzazione e anche nei sogni, mi vedo vestita così. La mia relazione con la natura l’ho invece un po’ trascurata nel tempo passato: forse perché da piccola più di una volta sono stata ripresa perché “troppo selvaggia, sempre sporca e graffiata, una zingarella”…tutto vissuto in maniera negativa. Però sta un po’ tornando questo rapporto, grazie anche a mia figlia Benedetta che è natura: lei è il gattino che ha fame, i miei fiori di cui lei si prende cura, il cavallo con cui comunica e che senza di lei non fa un passo. Domenica ero sdraiata sull’erba a guardare il cielo: c’erano le nuvole che andavano e venivano e in questo movimento nascondevano a tratti il sole; la grande quercia che ho in giardino che occupava un angolo di questo quadro. Ad un certo punto una nuvola ha coperto il sole, il verde della pianta si è scurito, l’ombra è arrivata a me e ho sentito un brivido di freddo. La riflessione che ho fatto in quell’istante è stata: cambia qualcosa in alto e cambia tutto anche giù, è tutto collegato…ho pensato a come noi esseri umani siamo tutti collegati, come un ologramma: se cambia un pezzetto cambia tutto; siamo interconnessi: i miei pensieri, le mie azioni, toccano gli altri, e quelle degli altri arrivano a me.Quello che tocco, tocca anche me. In questo senso vedo quel filo rosso che ci unisce… e in questo mio rapporto con la natura, le cose, le persone, si esprime e manifesta anche il mio rapporto con il divino che è in me.

CANTO DI EDOARDO: Ogni uomo vale – Gen Rosso
Ogni uomo è come un attimo del tempo
che viene, è stato e non si ripeterà mai più.
Ogni uomo ha un valore immenso
che niente e nessuno potrà mai acquistare,
non è la pelle, non è l'abito povero,
non è l'età, non è il suo denaro.
Chi ti potrà far dire quanto un uomo vale?
Ogni uomo vale quanto un altro uomo,
ogni uomo vale.
Ogni uomo vale quanto noi stessi,
ogni uomo vale.
Se un uomo piange, tu piangi, piangi con lui;
se un uomo ride ridi, ridi con lui.
Si divide così il dolore, si moltiplica la gioia.
Ama il prossimo tuo come ami te;
ama il prossimo e non cercare scuse all'amore.
Ogni uomo vale quanto un altro uomo,
ogni uomo vale.
Ogni uomo vale quanto noi stessi,
ogni uomo vale.
Se un uomo piange, tu piangi, piangi con lui;
se un uomo ride ridi, ridi con lui.
Si divide così il dolore, si moltiplica la gioia.


INTERVENTO DI MATTEO
Le relazioni come esperienza all’eremo.
Da inizio giugno io (Matteo), Nadia e Davide abbiamo avuto la fortuna di vivere un’esperienza di convivenza all’eremo.
Per noi tre è stato molto interessante capire come ci relazionavamo in base alle diverse vicende di vita insieme.
E’ stato molto formativo vedere anche il rapporto tra i due diversi sessi. Nadia ha aiutato me e Davide a capire e comprendere di più come funziona e ragiona il mondo femminile e noi abbiamo ricambiato, facendole comprendere alcuni tratti di quello maschile, di modo che le due parti possano coesistere e lavorare assieme.
Alla fine possiamo dire che è stata un’esperienza ricca e formativa per tutti e tre. E’ stato molto utile farci da specchio e aiutarci nella crescita personale: ad esempio nelle varie faccende che si dovevano fare all’eremo, oppure nel lavoro o nei vari rapporti interpersonali, abbiamo saputo ascoltarci, consigliarci e aiutarci; ognuno nella sua maniera, ma sempre rispettosi e aperti all’altro.
L’esperienza si è rivelata dunque ricca di lezioni impartite e imparate, ricca di sbagli e delusioni molte volte, ma sempre condivisa e rielaborata positivamente tra noi tre.
Questo è il bello che ci resterà come formazione relazionale.


INTERVENTO E CANTO DI OSCAR
Le relazioni, il rapporto con gli altri, ci fanno sentire vivi e ciò genera emozioni.

Emozioni – Lucio Battisti
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi, felice, sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perché
quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se è poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni

Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede a un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un pò scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
E chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni.

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