Testi - il Dono

La camminata meditativa, la sera del 19 maggio 2014 dal Chiostro del Convento di santa Maria del Cengio all’Eremo di santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “il dono”. Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura, dai passi silenti dei partecipanti, dal canto melodioso, sono state offerte alcune riflessioni/testimonianze, che ora vengono consegnate come dono a quanti sono interessati.

PRESENTAZIONE
Nicoletta accoglie nel Chiostro i partecipanti spiegando che La serata ci porterà a camminare i nostri passi nell'ascolto degli interventi che ci accompagneranno sul tema del "dono". Il mese di maggio è dedicato alla Madre, per cui il nostro cammino su questo colle a Lei intitolato sarà ancora più intenso.

Canto introduttivo di PAOLA


INTERVENTO DI PATRIZIA

Cari amici, vorrei condividere con voi la mia esperienza personale sul tema di questa sera. Ci sono avvenimenti che ci lasciano un segno INDELEBILE.
Era la domenica della Pentecoste, quando io ero lì tutta sola in una piccola stanza di una clinica day hospital, distesa su un letto, in compagnia di Dio e della luce dello Spirito Santo. Ferma, immobile, le lenzuola bagnate dalle lacrime, la paura dell’ennesimo fallimento, ero lì ad attendere…. attendere che questo nostro embrione prendesse dimora, prendesse nutrimento dal mio utero. Non era la prima esperienza in quel posto, ma sicuramente sarebbe stata l’ultima.
In quel giorno, in quelle ore, ho rivisto tutti i miei 40 anni di vita ………… Il silenzio di quella stanza mi ha permesso di riconoscere la mia arroganza, le troppe pretese su me stessa e verso gli altri, il mio egoismo, i miei peccati.
Quando le lacrime avevano sciolto tutto di me stessa, improvvisamente ho compreso cos’è il DONO. Ho chiesto perdono a Dio delle mie cecità e di non essermi mai accorta del dono della mia stessa vita….. allora ho chiesto a Dio che venisse fatta la sua volontà.
Lui mi ha preso per mano, mi ha rialzato e da quel momento compresi appieno che, ogni giorno, tutto ciò che mi circonda è un DONO suo.
Compresi l’impotenza dell’uomo e l’onnipotenza di Dio.
Compresi che i figli non sono un capriccio, ma un grande dono.
Compresi pure il dono di quella mia sofferenza, perché mi aveva fatto aprire la mente, gli occhi ed il mio cuore.
Infine seppi del dono più grande che ci era stato fatto: nostra figlia viveva in me…
Nell’atmosfera di questa serata, o Signore, ti ringrazio con tutto il mio cuore per tutti coloro che hanno DONATO tempo, affetto e amore a me, a mio marito e ai nostri figli.


ELISA CANTA:  La vita è un dono di Renato Zero

Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontà
Non per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà
Combatte ognuno come ne è capace
Chi cerca nel suo cuore non si sbaglia
Hai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battaglia
La vita è un dono legato a un respiro
Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo
Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso che la ragione non comprende
Il bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrire
E' un dono che si deve accettare, condividere poi restituire
Tutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicità
Si impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si comprerà
E se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fine
Siamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublime
La vita è un dono legato a un respiro
Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo
Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso che in tutto l'universo spazia
e dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noi
L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, credimi, è con me.


ISMA LEGGE UNA POESIA


INTERVENTO DI TONO

Esattamente un mese fa ci stavamo recando verso le nostre chiese per cantare inni a Cristo risorto.
Padre Turoldo dice in un suo salmo: Lodate Dio con le trombe, coi flauti, col le cetre, lodatelo coi tamburi, con le grida di gioia!
Che cosa avevamo tra le mani quella notte di Pasqua? Mani vuote, forse qualche cellulare, ma dove sono finite quelle notti dove al canto del Gloria facevamo tremare le colonne con campanelli e con le famose "racole". Rumorosissime, con i canti della fede.
Dove sono finite le emozioni di quelle notti di festa?!!
Ai tempi degli schiavi, durante il tragitto che portava quei disperati dalla cella al tribunale, incatenati come animali, uno di loro strappa dalle mani di una vecchietta un libro che lei portava sempre con sé, era una Bibbia. Lui non sapeva leggere, ma sfogliandola, ha scoperto dei disegni che ne raccontavano il contenuto.
Dopo aver capito che c'era una storia incredibile che lui non conosceva, ha chiamato un suo amico e gli ha detto: guarda, in questo disegno si racconta la nascita di un bambino speciale.
Pensa che quando era ancora un ragazzino, andava a parlare ai sacerdoti del tempio e poi crescendo andava tra le folle a parlare d'amore, di fratellanza, di rispetto gli uni degli altri, di pregare il Dio che sta nei cieli. Poi guarda! Gli ammalati correvano da lui per invocare la guarigione e vedi, quest'uomo era morto e lui l'ha fatto tornare in vita". Ma il viso di entrambi si rattrista quando appare la sofferenza che deve subire da parte degli uomini e alla fine eccolo appeso alla croce. "Ma che cosa ha fatto per meritare tutto questo?" "Non lo so, e noi cosa abbiamo fatto per meritare queste catene?" Ma il sorriso ritorna su quegli occhi disperati: "Vedi, lui risorge per dire al mondo di avere fede. La sua venuta ha sconvolto il mondo e gli uomini cattivi, invidiosi, quelli del potere volevamo far tacere le sue parole di bontà, di misericordia! Lui era il figlio di un Dio che sta sopra le nostre coscienze".
I due schiavi hanno capito la grandezza di Dio!
E noi? Dio ci ha fatto un grande dono: suo figlio...perché possiamo risorgere con lui ogni giorno.
Grazie

INTERVENTO DI PAOLA

Cosa è per me il dono, me lo chiedo spesso in questi tempi duri dove tutto sembra granitico da affrontare: situazioni al lavoro compromesse, persone, comunicazioni che vorrei rendere semplici ed efficaci mentre risultano difficili, muri.
Cerco di aprire il mio cuore che sento pulsare con un ritmo lento senza gioia, emozione alcuna.
Tutto rimane nel grigio, appiattito.
Il cuore sente il bisogno di pulsare più forte per aprirsi alle cose belle, al dono, alla terra e a tutto ciò che contiene.
Camminando come faccio di solito mi guardo intorno e vedo prati e covoni e gente tranquilla che lavora nei campi.
Perchè devo essere così triste, così demotivata, l'ombra di me stessa e intanto cammino e scorgo un anziano con un largo cappello che avevo già visto altre volte in quel percorso, lo saluto, gli sorrido.
Lui con molta espansività mi chiama per raccontarmi le cose che vive.
Ci siamo donati un sorriso, è forse poca cosa ma è un dono, un piccolo dono che offrirò ancora nell'arco della giornata a chiunque vorrà accoglierlo.
Padre A. Bertacco nel suo libro "la famiglia" dice che donare significa comunicare ciò che si è e ciò che si ha. Donare è dare tutto, subito con cuore sincero. L'amore libera da ogni schiavitù e in questa dimensione troviamo conforto, legittimo rifugio, forza per alimentarci.
Un altro dono è il perdono dice padre Alessandro: il pentimento e la riconciliazione conduce alla vittoria anche nei più piccoli fallimenti e possiamo far nascere la speranza di poter ricominciare un nuovo cammino.
Ecco è il momento di incoraggiarci, di sforzarci, di ascoltare le esigenze perpetue del cuore e il richiamo della salvezza che viene dalla parola e ci consente di agire secondo il nostro arbitrio.
Non c'è principio più grande della vera libertà. con essa ritroveremo la vera dimensione che abbiamo smarrito o che non abbiamo mai conosciuto. Potremo così arrivare al mistero della nostra esistenza che è dono di Dio. Dio ci ha posti nell'avventura umana donandoci suo figlio per liberarci da tutte le schiavitù. Cerco di ricordarmelo al mattino e alla sera quando mi corico a letto e ringrazio perchè la vita è un dono che vale la pena di essere vissuto in tutta la sua bellezza.
Un pensiero che mi piace ricordare: pensare al dono come una testimonianza oltre che di solidarietà profonda anche una dichiarazione sensibile di un cuore aperto alle esigenze altrui che gratifica chi lo fa perchè c'è più gioia nel dare che nel ricevere.

INTERVENTO DI PAOLO

Questa sera voglio ricordare mia moglie che, quando è mancata a causa di un aneurisma, ha lasciato a me il compito di prendere una decisione tanto importante quanto difficile: la donazione degli organi.
Sono contento di aver avuto la forza ed il coraggio di fare ciò che ritengo sia uno dei doni più grandi e preziosi che si possano fare e ricevere.

INTERVENTO DI LARA

Per dono si intende il passaggio di proprietà di un bene, da un soggetto ad un altro senza una compensazione diretta che deriverebbe da uno scambio commerciale, anche se ciò può comportare un'aspettativa di reciprocità, o un ritorno in termini di prestigio o simili. In molte società umane, il gesto di scambiarsi doni, contribuisce alla coesione sociale. Per estensione, il termine "dono" si può riferire a qualunque cosa fatta liberamente e spontaneamente, atta a rendere l'altro più felice, o meno triste, come ad esempio un favore, un atto di perdono o una gentilezza. Anche una dote é un dono.
Nella mia famiglia, i doni venivano fatti per  "comperare" (magari inconsciamente)  l'affetto di chi lo riceveva. Per anni é stato così anche per me: da piccola non me ne rendevo conto e mi aspettavo un ritorno tangibile; quando sono cresciuta ho preso coscienza dello scopo dei miei regali: come compensa mi aspettavo affetto, riconoscenza e stima. Oggi, quando penso a un regalo, lo concepisco al solo fine di vedere l'altra persona felice.
Doni ne ho ricevuti tanti: cari amici, affetti sinceri, una bella casa, un lavoro che mi piace e dove mi sento apprezzata ma, soprattutto, una persona che mi sta accanto da parecchi anni, che, per com'è, mi ha portata sulla strada che é la mia, facendomi scoprire una parte di me seppellita da anni di convinzioni che non mi appartenevano.
Il dono più grande della mia vita è la fede: penso che riuscirò a vivere nella luce solo se la farò parte integrante del mio essere, se mi saprò affidare.
Un'ultima riflessione sul dono mi é venuta alla partenza, quando Nicoletta ci ha ricordato che la camminata avveniva nel silenzio. Poco tempo fa mi é stato chiesto di fare silenzio riguardo una situazione della quale parlavo, ma, soprattutto, alla quale continuavo a pensare facendo mille ipotesi, alimentando la rabbia che scaturiva da questi pensieri. Per me il silenzio ha sempre significato vuoto, in questa occasione ho avuto il dono di capire che SILENZIO voleva dire pienezza e tutto questo mi ha dato serenità! Grazie!!!

INTERVENTO DI GIANCARLO:

Fin da bambino sognavo di fare il musicista ed avendo realizzato questo desiderio lo considero UN GRANDE DONO.

INTERVENTO DI SIMONETTA

Per questa occasione ho portato un quadro che ho realizzato e che voglio donare a tutti voi: raffigura un faro che, come l’eremo, ci guida e ci protegge.


SILVIA canta: Credi nel bene

Rit:
Credi nel bene per far felice chi ti sta vicino!
Credi nel bene anche un mezzo al rumore!
Credi nel bene per far spazio alla luce!
Credi nel bene per un mondo migliore!


Accarezza le tue ferite,
perdona i tuoi errori.
Amati senza limiti e accettati per quello che sei.
Accogli il dolore, non avere paura di soffrire.
Il sole esiste sempre anche quando è nascosto dalle nuvole.


Fermati per respirare e ringraziare la Vita.
Manifesta i tuoi talenti, non avere paura dei giudizi della gente.
Scegli di essere libero non domani ma ora!


Benedici i tuoi passi anche dopo essere inciampato.
Esprimi i tuoi sentimenti, non trattenere tutto dentro!
Dona senza ricevere nulla in cambio.
Dona per la gioia della condivisione.
Tu sei un dono! Apri gli occhi e scoprirai che tutto intorno a te è un dono.

Ringrazia Dio per quello che hai non per quello che non possiedi.
Tieni sempre da parte qualcosa per donarla agli altri.
Apprezza la vita nella semplicità del presente.
Fidati di te stesso!
Fidati di Dio!


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