Testi - l'Acqua

La camminata meditativa, la sera del 20 APRILE 2015 dal Chiostro del Convento di Santa Maria del Cengio all’Eremo di Santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “L’ACQUA”.
Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura, dai passi silenti dei partecipanti, dal canto melodioso, sono state offerte alcune riflessioni/testimonianze, che ora vengono raccolte  come dono a chi ne fosse interessato.

LARA CANTA  ACQUA di Loredana Bertè:


Continuare a vivere così
ha l'aria di un naufragio
si, questa vita m' ha fregato
m' ha insegnato ad aspettare
un mondo mai creato...
Il mare è già qui
che trabocca
ed ora che son sola
l'acqua mi tocca.
Acqua nascerà
acqua crescerà
acqua vieni giù dai monti.
Acqua laverà
e disseterà
acqua cheta rompi i ponti.

Acqua pioverà
acqua asciugherà
acqua bagna questa terra
acqua splenderà
limpida sarà
acqua porta via la guerra.
Acqua
acqua forte, acqua scura
acqua che scenderà
non fa paura.
Acqua trasparente
acqua e niente
acqua ritornerà
acqua corrente.

Acqua splenderà
acqua forte
acqua scura
limpida sarà
acqua scenderà
acqua porta via la guerra
non fa paura.
Acqua porta via la guerra
acqua trasparente
acqua porta via la guerra
acqua e niente
acqua ritornerà
acqua corrente.


INTERVENTO DI MATTEO

Mentre Confucio contemplava sul monte Lu-liang le acque che precipitavano da un'altezza di trenta canne e la schiuma che scorreva per quaranta li, tanto che le testuggini, i sauri, i pesci e le tartarughe non potevano nuotarvi, vide un uomo che vi nuotava.
Lo prese per uno che, avendo dei dispiaceri, volesse darsi la morte e ordinò ai suoi discepoli di correre alla sua altezza e di afferrarlo. Ma costoro avevano fatto alcune centinaia di passi quando quello uscì dall'acqua e se ne andò a passeggiare lungo l'argine, con i capelli sciolti sulle spalle cantando una canzonetta.
Confucio lo seguì e l'interrogò dicendo: - Ho creduto che tu fossi un fantasma, ma esaminandoti vedo che sei un uomo. Mi permetto di chiedere se hai una Via per avventurarti nelle acque.
“No, non ho nessuna Via” disse l'uomo. “Ho cominciato con lo stato nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono perfezionato con il decreto celeste”.
Entro insieme al flusso ed esco insieme al riflusso. Seguire il modo di comportarsi dell'acqua senza averne uno mio proprio: questo e il modo con cui mi vi avventuro.
Chiese Confucio: “Che significa: ho cominciato con lo stato nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono perfezionato con il decreto celeste?”
”Che io sia nato sulla terra e mi trovi bene sulla terra è stato nativo - rispose l'uomo - che abbia progredito nelI'acqua e mi trovi bene nell'acqua è qualità naturale, che io faccia in un certo modo senza sapere il perché è decreto celeste. “
(Chuang Tzu)

L'acqua spesso fa paura, a volte è oscura e profonda, a volte tumultuosa.
Avete mai provato a fare il bagno a largo, tuffandovi da un gommone, da un patino, da una barca qualsiasi ? Il blu è così profondo che sembra di fluttuare nel vuoto. Se vi immergete ad occhi aperti potrete scorgere l'immensità del nulla che vi circonda e sembra inghiottirvi. Se rimanete semplicemente a galla, non potendo vedere il fondale per la troppa profondità, sentirete come mancarvi la terra sotto i piedi.
Avete mai provato a fare il bagno con il mare mosso, quando le onde alte si infrangono sulla spiaggia e poi ritirandosi vi risucchiano verso il mare aperto? L'unica possibilità per rientrare è nuotare sfruttando la forza dei cavalloni verso la riva, inutile sforzarsi quando le onde si ritirano e la corrente ti risucchia verso il mare aperto.
Se in un fiume la corrente è forte e volete nuotare verso riva, non puntate decisamente verso quest'ultima, seguite piuttosto una linea obliqua, non cercate di tagliare la direzione della corrente, piuttosto assecondate quanto più vi è possibile il moto delle onde. Così facendo raggiungerete la terra ferma  forse dieci o venti metri più a valle, ma avrete faticato dieci o venti volte meno.

Perciò:
Per non farci schiacciare dall'immensità, forse dovremo aprirci per accoglierla dentro di noi.
Per sentirci davvero sicuri, forse dovremo lasciar andare le nostre sicurezze.
Per assecondare al meglio gli eventi, dovremo essere morbidi perché rimanendo rigidi forse affogheremo.
Per centrare un obiettivo, forse dovremo semplicemente perderlo di vista.

Al termine Matteo versa dell’acqua nel pozzo al centro del chiostro.


SOSTA DAVANTI ALLA STATUA DELLE VERGINE MARIA
(rimaniamo in silenzio per ricordare la nascita di ognuno di noi, immersi nell’acqua del ventre materno)



INTERVENTO DI ANITA

Sull’argomento di questa sera si possono versare fiumi di parole.
Il mio rapporto con l’acqua  è molto cambiato negli ultimi anni. Leggendo vari argomenti, sono rimasta colpita  nello scoprire che l’acqua ha una memoria, così ho attivato una tecnica semplice ma efficacie, almeno per me. Quando verso l’acqua  nella caraffa gli mando dei messaggi, penso o dico a voce alta: “PACE, AMORE, GIOIA, BENEDIZIONE”, tutto quello che in quell’istante di positivo mi passa per la mente. Sono convinta che queste gocce ricevono il messaggio e lo portano dentro e fuori il mio corpo, risanano le ferite, lavano i dubbi, dissetano la mia sete di sapere, allora non mi chiedo più se nell’acqua che bevo c’è un giusto PH, se l’analisi chimica è perfetta, com’è la sua durezza e il valore dei residui fissi.
Visto che un bicchiere d’acqua mi dà queste emozioni, ho pensato di ampliare i pensieri, così quando posso mi fermo sopra il ponticello dietro casa mia, osservo lo scorrere lento del torrente e pronuncio la parola “PACE”, facendola scivolare nell’acqua e immaginando che questa attraversi lenta e inesorabile campi, paesi e città, fino al fiume e poi arrivi al mare, all’oceano perché quest’acqua possa portare il messaggio di pace che ho spedito.
Grazie acqua perché sei fonte di vita e noi viviamo grazie a te!



DENTRO LA GROTTA (recentemente ripulita e sistemata)
In religioso silenzio entriamo e la percorriamo fino in fondo con emozione e curiosità; ci guidano dei lumini che rendono il sotterraneo magico, si respira una bella energia.
Nel centro ci attende un recipiente d’acqua dove possiamo attingere tutta la sua forza.


INTERVENTO DI GIANNI (letto da Lara)

A parlare di questo elemento prezioso si può  impiegare dei  giorni, oppure  esaurire subito l'argomento, perchè l'acqua  può essere tutto e sembrare niente:
E’ immensa come il mare e minuta come una goccia;
La puoi plasmare sotto forma di statue di ghiaccio,  ma alla fine riprenderà la sua “forma”;
E’ la  vita, ma può dare la morte.
E’ impetuosa nella  cascata  e tranquilla nel lago di montagna;
E’ semplice (la sua composizione  molecolare la si impara da bambini),  ma è complessa in tutti i legami che può compiere;
Può essere amica e compagna di giochi, ma anche la peggior  nemica;
E’ mezzo sul quale  muoversi   ma che può diventare  barriera invalicabile;
Da sempre è ritenuta una preziosa risorsa, ma è  anche maltrattata  e inquinata senza ritegno.
In questa dualità di caratteristiche  sta a noi renderle la sacralità che merita, l’energia acqua è sempre lì che ci aspetta.

INTERVENTO DI CINZIA
(accompagnata da Roberto con il mandolino in sottofondo).

Per dissetare la nostra anima leggo,  a piccoli sorsi, parola dopo parola lentamente, il testo originale della samaritana tratto da "Per voce di Donna" di Marina Marcolini. 



Quel giorno al pozzo
non aspettavo nessuno.
Sotto il sole più caldo
lo vedo assetato
e così povero
come chi per bere
non ha che la coppa delle sue mani.
Ha grumi di deserto nei capelli
e un silenzioso desiderio
affiora negli occhi.
Uomo assetato d'acqua e d'incontri
uomo
che aspetta me.
Mi dice:
ho sete.
Come me anche tu hai  sete
uomo solo.
Io ti do acqua di pozzo
e tu mi dici:
guarda nel pozzo del tuo cuore.
All'orlo del pozzo del mio cuore
mi avvicino
do solo un'occhiata
per non cadere .
E rispondo:
solo vuoto e buio
nient'altro contiene il mio cuore.
Ma tu mi dici:
scendi i gradini
va' nel profondo
Mi chiedo chi sei e forse ho paura di te straniero che sento stranamente dire
io sono con te
ma scendo e sotto trovo
un lago di luce.
Ne bevo l'acqua
m'immergo
risalgo
imbevuta d'azzurro.
e si apre la porta
di una vacanza senza fine.
Tocco con la mano il mio uomo
e lo contagio d'azzurro.
Tocco mio figlio
e lo contagio di luce.
Sorpresa dalla gioia
non ho più dubbi:
il tuo nome è Dio!
E sei intimo a me
come può esserlo un bambino dentro la madre
o un pane dentro la bocca.
E io che ti avevo cercato in un tempio
io che ti avevo cercato sul monte
e tu eri qui.
Io il tempio
io il monte
dove vive Dio.

Il Dio assetato d'amore, il Dio delle donne,
delle donne vuote, delle donne assetate
il Dio del desiderio, delle zolle riarse
il Dio che si trova nel cuore
nel pozzo
proprio dentro il mio vuoto.


INTERVENTO DI FRANCESCA

Questa sera sono triste e allo stesso tempo arrabbiata perché ho ancora davanti agli occhi l’immagine della tragedia dei naufraghi in mare e vorrei ricordarli con una lode all’acqua scritta da Mauro Corona.

Per l'acqua
Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato.
Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra!
Non voglio essere di qualcuno.
Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati.
Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli.
Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole.
Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua.
Non sono un oggetto che si può rubare.
Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole.
Ma loro vorrebbero me.
Io sono libera, corro via, regalo momenti: disseto, lavo, rinfresco, ristoro.
Sono vita. La vita non si vende né si compra. La si può togliere.
Un tempo lavoravo. Facevo girare mulini e segherie, alzavo magli, muovevo ingranaggi. Davo una mano all'uomo e nessuno mi voleva soltanto per sé. Ero per tutti e tale voglio restare.
Aiuto! I furbetti mi vogliono comprare, privatizzare! Privatizzare?
Gente perbene indignatevi! Alzate un grido, alzate la testa, alzate i bastoni, se necessario.
Difendetemi dai furbastri. Vorrebbero privatizzare anche il fiato!
Io sono di tutti! Nemmeno le tegole mi trattengono.
Passo veloce alla grondaia, al ruscello, al torrente, al fiume, al mare.
Vado dove mi pare.
Vorrei andare dove mi pare.
Sono fuggitiva, corro, scappo, scantono, non fatemi imprigionare da chi vuol fare di me mucchi di soldi.
Patrimonio di tutti siamo rimasti in pochi: l'ossigeno, le nuvole e io.
Privatizzare me, è comprare le nuvole. Poi vi faranno pagare il respiro. Buoni, stiano buoni.
Voglio bagnare il viso di un bambino senza chiedere permesso a nessuno.
Tocca a voi, gente perbene, aiutarmi a farlo ancora.
Mauro Corona, a favore dell'acqua bene comune

INTERVENTO DI MICAELA

Il mio intervento stasera sarà sulla mia mancanza di acqua.
La settimana scorsa, dopo alcuni episodi di tachicardia,  mi sono decisa di andare dal mio omeopata per una visita e dopo avergli fatto l’elenco dei miei malesseri mi ha chiesto cosa o chi mi faceva tanto arrabbiare in questo periodo perché erano tutti sintomi di troppo fuoco.
La domanda successiva è stata: “che rapporto hai con l’acqua?”
Io credevo di dovergli rispondere in base ad un blocco avuto e così gli ho raccontato di quando da piccola un amico di mio papà, per scherzo, mi aveva spinto in piscina e non sapendo nuotare me l’ero vista brutta. Ma quella paura l’avevo poi superata a distanza di vent’anni facendo un corso di bombole dopo che mio marito, allora istruttore di apnea, mi aveva espresso il suo disagio perché non ero troppo acquatica per i suoi gusti. Quindi gli ho detto che non avrei più avuto problemi con l’acqua, anche se so benissimo che l’unico momento in cui sto meravigliosamente bene e sono pienamente in uno stato di grazia è quando sono incinta perché evidentemente avere tanta acqua in pancia equilibra il mio tanto fuoco. Solo che non posso essere sempre in cinta per stare in equilibrio…. Come posso fare per portare più acqua nella mia vita?
Quest’estate ad una lettura di tarocchi mi era stato consigliato di coltivare delle piantine da annaffiare, ma puntualmente le faccio morire perché do troppa o poca acqua…. insomma questa sera spero proprio di capire come risolvere questo mio problema con i vostri interventi, grazie.


INTERVENTO DI ENNIO

Io sono un amante della montagna e delle sue sorgenti d’acqua.
La mia passione è camminare  e gustare i colori, i profumi e la freschezza che solo la montagna sa offrire.
Quando imbocco i sentieri sento la mia mente svuotarsi dai problemi dello stress quotidiano, mi sento svuotato dall'odio, dalla rabbia, dalla delusione e sento che la pace interiore si fonde con la quiete esteriore.
Mi disseto con l’acqua fresca dei ruscelli di montagna e seguo con lo sguardo il loro percorso ed ascolto il loro fragore.
Non posso che parlare bene dell’acqua.
Non è mai colpa dell’acqua se succedono le disgrazie, ma sempre dell’uomo!



PENSIERO CONCLUSIVO DI DAVIDE:

L’acqua per me è sinonimo di libertà.
Quando mi immergo essa mi avvolge completamente, mi fa sentire libero e mi rende felice.


Più ci saranno gocce d’acqua pulita,
più il mondo risplenderà di bellezza.
(Madre Teresa di Calcutta)



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