Testi - la Libertà

La camminata meditativa, la sera del 20 OTTOBRE 2014 dal Chiostro del Convento di Santa Maria del Cengio all’Eremo di Santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “LA LIBERTÁ”. Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura, dai passi silenti dei partecipanti, dal canto melodioso, sono state offerte alcune riflessioni/testimonianze, che ora vengono raccolte  come dono a chi ne fosse interessato.

INTERVENTO DI ISMA


PIERANGELO CANTA
Il Suonatore Jones di Fabrizio De Andrè



In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.



INTERVENTO DI SILVIA
Liberà è un sospiro.  È leggerezza, un respiro lungo.
È spazio. È silenzio.
È lo muoversi di tutti i colori. È gioia.
È essere protagonista della mia vita senza lasciami influenzare dagli altri.
È stare in mezzo alla natura, respirare secondo il suo ritmo e sentirmi parte del tutto. Sentirmi UNO con lei.
È calma. È fregarmi di quello che pensa e che dice la gente e seguire il mio sentire. È ascoltarmi.
È essere me stessa anche di fronte ad un mare di no o di persone che comunque non la pensano allo stesso modo.
Libertà è aprire le proprie ali, volare seguendo la direzione del vento fidandomi di dove mi porta.
Libertà è fare le proprie scelte seguendo la via dell’amore e della propria missione di Vita.
Libertà è avere la mente sgombra da ogni pensiero non costruttivo.
Libertà è sentirmi ALBERO.
È piangere. È urlare. È seguire il proprio cuore.
È lasciare che le cose succedano senza il controllo della mente.
È fare ciò che voglio.
È essere felici delle proprie scelte. È sbagliare.
è dire quello che penso senza forzature.
È trasformare una situazione dolorosa in oro.
È fidarmi delle mie sensazioni.
È combattere la paura che mi annebbia la vista con Amore.
È essere luce in mezzo al buio.
Libertà è non avere veli. Libertà è perdono, trasparenza.
Libertà è stare con Enrico.
È vivere in una casa in mezzo alla natura con lui. È inondare le pareti della nostra musica, delle risate allegre di bambini, di colori, di fantasia, di creatività, di farfalle e di amore.
È sentirmi connessa con la sua anima. È sentirmi UNO con lui.
È il realizzare dei nostri sogni.
È vedere Enrico consapevole della sua grandissima luce. È vederlo SORRIDERE.
Libertà è il profondo amore che ho conosciuto appena le nostre anime si sono incontrate. È vivere seguendo il flusso.
Libertà è conquistare il mio spazio, il mio posto nella vita.
È arrangiarmi, è responsabilità. È alzarmi dall’ombra.
È essere indipendente. È non avere paura del giudizio.
È creare un’atmosfera di pace ed amore attorno a me.
Libertà è viaggiare. È concretizzare la mia visione.
È uscire dalla gabbia e respirare la mia aria.
È tirarmi via dalle catene dell’obbligo, dell’ingiustizia, della sofferenza.
È non essere controllata dagli altri. Libertà è essere aquila.
È sentirmi leggera.
È spogliarmi nuda davanti alla luna piena senza vergogna.
È correre in un prato.
È aiutare gli altri lungo la mia strada. È accorgermi di chi è venuto al mondo per illuminarmi  e farmi crescere.
È giocare con i bambini. E’ sentirmi loro alunna. È creare nuove cose con loro.
È raggiungere la vetta della montagna e non sentire la separazione tra me e Dio. È guardare il cielo stellato.  Vivere senza ansie.
È non fare la brava bambina.
È essere lasciata in pace quando ne ho bisogno.
È lodare  e ringraziare.
È sentirmi sicura. È radicarmi a terra. È camminare senza scarpe.
È fermarmi  ogni tanto sulla montagna.
È fare yoga. È non avere paura di ciò che non conosco.
È non avere limiti. È essere sempre in espansione.
È nuotare. È permettere che il tempo scandisca gli eventi.
È l’equilibro tra città e montagna. È sentirmi connessa con la fonte.
È essere consapevoli dei propri passi.
È guardare le nuvole e salirci sopra con la fantasia.
Libertà è potermi esprimere.
È creare nuovi mondi con un foglio di carta e i colori. Sentirmi madre delle mie opere. È fantasia. Ispirazione.
È Illustrare Le Favole. È permettere che sia. È ballare. È movimento.
È suono. È suonare. È cantare.

DANILO CANTA:  LA LIBERTA’ DI VOLARE  - NOMADI
Dimmi cosa vuoi fare,
È come stare alla catena.
Senza saper dove andare,
E respirare a malapena. 
Aspetti ancora un sorriso, che ti permette di sperare.
Che ti fa sentire vivo, fedele alla tua linea e continuare
Ma ti piacerebbe fuggire lontano
E fermare chi si è permesso…
Di legare ad un muro le tue speranze
Per provare qualcosa a se stesso.
E allora tiri di più… e ti arrabbi di più
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…
Corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo…
Vedrai che prima o poi
Qualcuno verrà di sicuro a liberarti.
Vedrai che ce la farai…
Non è detto che per forza devi fermarti.
E allora scoprirai che questo tempo che passa
Ricopre tutto ciò che ti resta
E che per avere la libertà
Dovrai per forza chinare la testa
Ma non è questo che vuoi… tu dimmi è questo che vuoi…
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo…
Corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà, di volare o solo per sentirsi vivo...



INTERVENTO DI BARBARA
Questo tema mi è risuonato subito molto schematico: una volta sentita la parola libertà, davanti ai miei occhi è passato l’ultimo anno e mezzo di vita ed ho associato questa parola a tre stati: libertà di pensiero, di parola e fisica.
In un processo di materializzazione sono partita dalla libertà di pensiero che ci è data sia a livello sociale, perché viviamo in una paese in cui fortunatamente ne possiamo godere; sia a livello personale, perché, indipendentemente da ciò che esprimiamo verbalmente e fisicamente comunicando il nostro pensiero (magari mascherandolo), esso rimane completamente libero dentro di noi e nessuno lo può giudicare o limitare se non noi stessi.
Poiché l’uso delle parole presuppone l’interazione con altre persone, ho inteso la libertà di parola in due modi:
  1. la libertà di esprimere il nostro pensiero e che esso venga accettato ed accolto da chi ci ascolta per ciò che è e non per ciò che interpretano.
  2. la libertà che le parole che esprimono il nostro sentire non vada a ledere il confine della persona che ci sta davanti.

Ed infine la libertà fisica, quella “materiale”, la libertà di farti una doccia quando vuoi, di mangiare quando hai fame, quindi la libertà di sopperire ai bisogni primari, ma anche la libertà di uscire senza timore alcuno, il poterlo fare dove vuoi, come vuoi e con chi vuoi per il solo piacere di farlo.
Sono tre tipi di libertà che mi sono accorta essere fondamentali.
Mentre la libertà di pensiero dipende esclusivamente da noi, la libertà di parola ci può essere limitata (anche se possiamo scegliere di evitare di interloquire con ci non accetta l’espressione del nostro sentire/pensare), per quanto riguarda la libertà fisica, una limitazione imposta può condizionare il nostro agire col rischio di alterare conseguentemente, il nostro dire, sentire e pensare.
Libertà riconquistata è per me: sapere di essere fisicamente libera, operando e chiedendo il rispetto nell’utilizzo della libertà di parola e coltivando la libertà di pensiero.

INTERVENTO DI FRANCESCA
Quando penso alla libertà, mi rendo conto che non la desidero mai abbastanza: infatti tante volte mi illudo di essere libera e invece non lo sono. La libertà va riconquistata e riportata nella nostra vita attraverso un processo di liberazione e per spiegarmi userò le immagini di un film, “The Truman show”.
E’ la storia di un orfano adottato da un’emittente televisiva per farne il protagonista di un reality in cui tutti recitano tranne lui, che vive e cresce in un set cinematografico allestito su un’isola, credendo che sia la realtà.
Un giorno un fatto insolito gli fa mettere in discussione le sue certezze e da qui Truman inizia a dubitare,  a cambiare e infine stravolgere le sue abitudini. Cosa sono le abitudini? Dei comodi vestiti che ci cuciamo addosso inconsapevolmente nel ripetersi delle stesse azioni e che anche quando diventano stretti e ci limitano, non sappiamo di averle e come toglierle.
Ma ancora Truman non si sente veramente libero e si ricorda del suo sogno da bambino: fare l’esploratore come Magellano. Ma il regista dello show, per tenere il suo protagonista bloccato nella vita che aveva progettato per lui, da piccolo gli aveva fatto vivere una esperienza traumatica in mare aperto, con l’effetto di una paura dell’acqua tale da impedirgli qualunque viaggio al di fuori dell’isola.
Truman in cuor suo sa che per essere libero deve fare i conti con la sua paura e, di punto in bianco, decide di prendere una barca e mettersi a navigare. Qui affronta vento e tempesta per tutta una lunga notte, ma ormai preferisce pensare di perdere così la propria vita piuttosto che tornare sui suoi passi, in una esistenza fittizia in cui non si riconosce più.
Superata la tempesta, all’alba Truman naviga fiero verso il largo quando, a un tratto, la prua della sua nave urta il cielo azzurro dell’orizzonte e... lo buca. Come in un celebre romanzo di Pirandello, viene bucato “il cielo di carta”, cioè infranto l’ultimo velo fatto di quelle credenze e pregiudizi che facevano appunto da “sfondo” alla vecchia vita e che era necessario sfondare.
In questo viaggio di Truman vedo il desiderio di riconquistare la libertà attraverso la morte delle vecchie abitudini, il superamento della paura che lo tiene bloccato e, infine, l’andare oltre la propria idea di possibile, scoprendo che ciò che si ritiene impossibile, è solo una delle tante limitazioni del nostro orizzonte di pensiero.



INTERVENTO DI PAOLA
La prima cosa che mi viene in mente quando pronuncio la parola libertà è leggerezza, respiro. assenza di giudizio, è liberarsi dalle catene, dalle costrizioni, dalle imposizioni.
Dovere fare ciò che vogliono gi altri specie quando le scelte non dipendono da noi e si ritengono ingiuste è sinonimo di pesantezza. Poter fare invece delle scelte consapevoli libera, mentre tutto ciò che è imposto con assenza di condivisione non è libertà perciò "questo fare" risulta spiacevole come portare sulle spalle un giogo, un fardello.
SIAMO UMANI vorrei riflettere sul concetto di libertà per dare un significato che qualifichi questa parola e le dia un valore, dia valore all'uomo come essere divino, libero per volontà di Dio. Se penso alla libertà fine a se stessa mi seno vuota e combattuta tra due opposte sensazioni: da una parte provo un senso di liberazione e di entusiasmo per poter vivere e scegliere quello che mi piace proprio perchè posso scegliere, dall'altra sento che questa libertà è poca cosa e non mi appaga intimamente. E' la libertà dell'immediato che entusiasma ma svuota come quando si desiderano cose materiali e alla fine si ottengono : inizialmente i si gratifica così, c'è l'entusiasmo che svanisce a poco a poco.
Fare quello che si vuole non sempre rende felici. Si prova l'ebbrezza di poter fare qualsiasi cosa si desidera ma questa ebbrezza è effimera e lascia il tempo che trova. A volte ci si immerge in molte imprese spesso per non pensare per dimenticare momentaneamente ciò che disturba, ciò che fa soffrire, ciò che tocca nel profondo e si fa tutto per sentire un po’ di libertà.
Libertà è per me in questo momento della mia vita è poter scegliere senza condizionamenti condividendo alcune cose con gli altri.
Si libertà può significare decidere di scegliere con amore di sacrificare un pò di tempo per qualcuno o per qualcosa che aiuti il prossimo a svolgere delle azioni che rendono questo mondo migliore.
La frase che dice: la mia libertà termina quando inizia quella dell'altro a un significato profondo,
in questo caso la libertà ha un valore che mi riempie e non mi svuota, che mi nutre profondamente perchè  libera me stessa dalle catene, dalle miserie interiori, dall'egoismo.
Dire sì quando mi costa sacrificio è libertà. In questa apertura profonda si accede ad una libertà vera, viva, salvifica per se e per gli altri ed è in questa dimensione che la propria libertà libera il prossimo e liberandoci si diviene parte del divino.

Ho trovato un piccolo racconto sulla libertà della rana che aiuta a riflettere:
Negli ultimi tempi la rana zen era tormentata da mille euro dubbi. Si recò dal proprio precettore e senza indugi gli chiese:"Maestro quale è la mia essenza? Sono certa che sia l libertà! Dio ha sempre desiderato ardentemente che tutte le rane fossero libere, confidami tu cosa ne pensi?
E il precettore di rimando, "figliola non lo metto in dubbio, però prima mostrami l'essenza.
E giacché ci sei, te ne prego, dimmi qualcosa su questo Dio, non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo"
"Ah farfugliò la rana, ci risiamo!" Chiese il permesso di ritirarsi e tentò di mettere un po’ di ordine alle sue vorticose e convulse idee primaverili.
Dopo la consueta passeggiata meditativa, rinfrancata e ispirata dalla frescura dell'odorosa brezza silvestre, ritornò sui propri umili passi chiedendo ancora una volta udienza all'inestimabile gioiello delle proprie silenti preghiere.
"Maestro, principiò subito ostentando un'artefatta sicumera io non ho un'essenza individuale e invece del Dio ho trovato la divinità.

INTERVENTO DI LARA (letto da Alberto)
LIBERTÀ..... fondamentalmente un essere umano nasce libero; perfino Dio ha dato e da fiducia all'umanità concedendole il libero arbitrio. In effetti, a parole, noi siamo persone libere: siamo liberi di decidere quale partito votare, o non votare, siamo liberi di credere, o non credere, siamo liberi di decidere come vestirci, pettinarci, di scegliere cosa mangiare ecc ecc. Penso che, queste libertà, siamo libertà effimere: c'è sempre qualcuno o qualcosa che ci condiziona, che ci invita o ci obbliga a vedere le cose con occhi che non sono i nostri, a pensare  con menti che non ci appartengono. Ci hanno insegnato ad avere paura, a sentirci in colpa, in chi o in cosa credere: saremo veramente liberi se e quando CI ameremo quanto meritiamo, quando ci apprezzeremo perché non ci importerà più di quello che pensa la gente, consapevoli che siamo in grado di prendere  decisioni per noi giuste. Gaber cantava: "vorrei essere libero, libero come un uomo.............. come un uomo appena nato........": la libertà risiede nei neonati, non ancora condizionati dalla vita, da noi adulti. La libertà risiede nell'anima: si può imbrigliare un corpo, ma l'anima rimane libera!  La libertà spaventa, perché non la conosciamo, la libertà é una vertigine (come un volo di rondine), dovrebbe essere una cosa imprescindibile. Auguro a me e a tutti voi di poter essere donne e uomini liberi!

INTERVENTO DI DAVIDE
Credo che Libertà sia la parola che più di ogni altra mi ha fatto paura pronunciare.
Libertà è un' archetipo cosi grande che in ogni occasione in cui parlavo di essa non potevo fare a meno di chiedermi: Ma tu Davide sei libero? E se si, quanto lo sei?
Come se la libertà si potesse in qualche modo misurare...
Non rispondevo mai, era troppa la paura di riconoscere che la Libertà non mi apparteneva. E ciò mi faceva anche molto incazzare perchè alle mie mani ed ai miei piedi non c'era nessuna catena...
Adesso non parlo più di Libertà, so che non la si può misurare, e che l'unica cosa che posso fare con essa è respirarla quando la incontro...


CANTO DI PATRIZIA L.


INTERVENTO DI PATRIZIA
Qualche notte fa mi sono svegliata improvvisamente con una voce che ripeteva al mio orecchio “LIBERTÁ”, ma non capivo il perché di questo risveglio.
Mentre mi giravo e rigiravo nel letto, mi sono ricordata dell’evento in cui mi sono sentita totalmente LIBERA.
Ho trascorso un lungo periodo della mia vita portandomi addosso pesi inutili, mi sono incatenata con le mie stesse mani, vedevo solo il lato negativo degli altri. Insomma, non mi rendevo conto di essermi imprigionata così tanto da non vedere la luce della vita.
Un bel giorno la mia parte più profonda mi ha detto: - OK, ora basta, LIBERATI e rendi onore alla tua parte divina che è dentro di te e che hai soffocato per tanto tempo.
Per tutto questo mio terremoto interiore devo ringraziare il mio ANGELO CUSTODE, perché una domenica, durante una S.Messa, mi sono detta: - Oggi è il giorno in cui voglio liberarmi da queste mie catene.
Dopo la S.Messa ho chiesto al sacerdote di confessarmi, ne sentivo fortemente il bisogno, era l’unica chiave d’accesso per uscire dalla mia prigione. Ed ecco che dal mio pentimento il mio corpo piano piano cominciava a respirare, come per miracolo mi sentivo leggera e LIBERA….. da pietre, catene e sbarre; non era una sensazione, ma una totale consapevolezza di libertà.
Quando sei LIBERO gli ostacoli non esistono più, nulla ti spaventa, il cuore si riempie di gioia ed il corpo diventa leggero e fiducioso come un uccellino quando spicca il volo.
Questo è ciò che ho provato io. Ho compreso che non si può conoscere la libertà quando si vive da vittima. LIBERTÁ vuol dire anche cambiamento con la voglia di modificare la tua esistenza per essere così protagonista e RE della propria vita.





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