La camminata meditativa, la sera del 16 NOVEMBRE 2015 dal Chiostro del Convento di Santa Maria del
Cengio all’Eremo di Santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “INSIEME SI CRESCE”. Si può crescere
da soli? E le relazioni che coltiviamo nella nostra vita sono fonte di crescita
o di blocco? Cosa ci fa crescere in una relazione?
Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura, dai passi silenti
dei partecipanti (20), dal canto melodioso, sono state offerte alcune
riflessioni/testimonianze, che ora vengono raccolte come dono a tutti noi.
INTERVENTO DI DIEGO
Mi capita spesso,
incontrando una persona che non vede da tempo i miei figli, di essere accolto
dall’esclamazione: “come sono cresciuti!”. A me non era parso così evidente.
Ci vuole uno
sguardo molto attento per accorgersi dei cambiamenti dell’altro, e dovremmo
riflettere sul fatto che il livello di attenzione richiesto è tanto maggiore
quanto più l’altro ci è vicino.
Eppure, come diceva
Padre Vannucci, “non c’è mai un momento dell’esistenza dall’inizio della
creazione e per tutta l’eternità, che sia simile al momento precedente. Tutto è
sempre nuovo”.
Ma per accorgersi
del cambiamento, di tutto questo nuovo, spesso
ci vuole un distacco. Dobbiamo avere il coraggio di guardare ciò che ci
è attorno da un altro punto di vista.
Ad esempio
guardiamo alla parola crescita: ci hanno rubato questo termine per dargli un
significato solo in ambito economico e non personale o spirituale.
Dobbiamo allora
tornare a guardarla da vicino la crescita,
che è sempre un cambiamento (mentre non è vero il contrario, non tutti i
cambiamenti sono una crescita).
La crescita è un
cambiamento che ha una direzione precisa.
Nel mondo fisico è
un movimento dal basso verso l’alto. Ma quanti errori si sono commessi portando
questo movimento anche nella sfera spirituale. Per molti crescere
spiritualmente, significa solo staccarci dal fisico, dal mondo, dalle cose che
stanno in basso ed elevarsi verso l’alto dei cieli.
Spesso pensiamo che
questo cammino di elevazione, per essere perfetto, dovrebbe anche essere solitario, come l’eremita che si ritira dal
mondo….. E in parte non possiamo negare che anche questa sia una via di
crescita fatta di silenzi e meditazioni.
Ma non dobbiamo
dimenticare un’altra direzione - per me
più autentica perché più umana - per crescere come persone e per crescere come
anime.
Io credo che per
crescere non dobbiamo muoverci verso l’alto, ma muoverci verso l’altro.
Se guardo la mia
vita, ogni mia vera crescita ha un nome, un volto, una parola, uno sguardo, un
abbraccio. Anche uno scontro, una delusione, un’incomprensione. Padre Vannucci
diceva “Dio non ci manda degli angeli per andare avanti nel nostro cammino, ma
degli uomini”.
Solo che noi
dobbiamo essere pronti all’incontro, perché questi uomini, queste donne, non
hanno scritto in fronte “ho un messaggio
per te”. Siamo noi che dovremmo darci il tempo per riflettere su cosa queste
persone che ci stanno attorno ci portano come energia, linfa, stimolo per
crescere. Non si tratta sempre di persone meravigliose, diciamocelo chiaro.
Il Vangelo ci
chiede di amare i nostri nemici perché anche loro hanno un ruolo nella nostra
vita: mettendoci in crisi contribuiscono a farci crescere, a volte forse molto più di chi ci ama. Bisogna avere
la capacità di capire cosa ci portano incontro e poi avere la forza di
staccarci, di non farci trascinare a fondo.
Crescere assieme ci
chiede dunque molta più attenzione di quello che pensiamo. Non significa solo
crescere nella propria famiglia, nel proprio gruppo di amici, con le persone
che condividono con noi certi percorsi, anche spirituali.
C’è una crescita
forse meno evidente ma più potente. Quasi impercettibile come il cambiamento
delle persone che abbiamo ogni giorno sotto i nostri occhi, prima fra tutte noi
stessi.
E’ questa crescita
si chiama vita.
Se siamo
consapevoli che ogni istante della nostra vita è un’opportunità per crescere e
non semplicemente per sopravvivere, allora ogni alba e ogni tramonto, ogni
creatura, ogni incontro, ogni parola, ogni sguardo, ogni silenzio, acquisisce
un valore immenso. Si va oltre il crescere con gli altri. Si arriva al crescere
con il cosmo, al crescere con il divino che è in ogni istante e in ogni cosa.
CANTO
DI OSCAR: FANGO di Jovanotti
Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il
Fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il
fango
la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a
quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il
fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il
fango
e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango
INTERVENTO DI FRANCESCA
Quando penso
all’idea di crescere insieme, mi viene alla mente l’immagine di un prato verde:
tanti fili d’erba tutti uguali e ben allineati, che una volta tagliati,
ricrescono contemporaneamente in perfetta sintonia dando a chi li guarda
l’impressione di ordine e semplicità.
Ma le persone non
sono così: noi non siamo come tanti fili d’erba tutti uguali, siamo piuttosto
chi quercia, chi fiore, chi arbusto; e non siamo diversi solo per
caratteristiche intrinseche ma anche per tempi di crescita. Il filo d’erba o il
fiore hanno una crescita rapida e un susseguirsi di brevi cicli di vita, mentre
l’ulivo o la sequoia.. che lentezza nel crescere, ma che longevità!
Come possono
crescere insieme esseri viventi tanto diversi?
Mi sembra che una
possibilità sia nascosta nella parola crescere. Crescere per me è espandersi,
occupare uno spazio sempre più grande, trovare il proprio posto nel mondo,
dispiegando tutte le proprie potenzialità. Fino a che si è semi, cioè esseri
ancora in potenza, è facile essere simili. Pensate ai semi delle nostre piante
da orto, lo zucchino, il cetriolo, il pomodoro, sono diverse solo per l’occhio
esperto, ma per i più, si confondono perfettamente l’uno con l’altro nel palmo
di una mano. E’ solo dopo che sono stati piantati nella terra e sono divenute
piante, che si distinguono per le loro caratteristiche e i loro frutti sono la
prova della loro totale diversità.
Sembra allora che
ci sia come un paradosso: la caratteristica che tutti ci accomuna, questa
spinta interiore di vita che vuole farci crescere, è la stessa che ci fa
divenire così diversi, come se la vita stessa avesse bisogno della massima
varietà di creature.
Poi penso alla
parola insieme e mi chiedo cosa pensano il filo d’erba e la quercia quando si
guardano: come fanno a sentirsi fratelli della stessa terra pur essendo così
diversi? Allora mi viene in mente quello che Socrate racconta in un dialogo di Platone.
Tutti andavano dal filosofo per chiedere che venisse spiegato loro cosa
intendeva il motto di Delfi “Conosci te stesso”, perché intuivano che era una
monito sacro del dio all’uomo, ma non ne comprendevano fino in fondo il
significato. Allora Socrate dice di non saper esattamente cosa vuol dire un
insegnamento così profondo, ma spiega che quando si trova qualcosa di troppo
grande da comprendere, si può pensare a un paragone con qualcosa di piccolo per
provare a risolverlo. “prendiamo il nostro corpo, per esempio, o una parte del
nostro corpo, come l’occhio. Se dico all’occhio guardati, come fa a guardarsi?
Deve guardare in un altro occhio, perché in esso c’è una parte che noi greci
chiamiamo Kore, che significa fanciulla, proprio perché in esso si riflette la
nostra immagine rimpicciolita”. In latino è stata tradotta con pupilla, piccola
figura, e l’italiano l’ha conservata per indicare la parte nera dell’occhio.
“Allora come
l’occhio per vedere sè ha bisogno di guardare in un altro occhio, così anche
l’uomo che vuole conoscere sé ha bisogno di un altro uomo in cui specchiarsi”.
L’uomo che preferisce la solitudine perché non sente di riconoscersi nell’altro,
si priva di questa esperienza, mentre poter crescere insieme è un modo per
imparare … ad affidarsi alla vita.
INTERVENTO DI ANITA
Desidero condividere con voi alcuni periodi della mia vita
vissuti insieme a molte persone che mi hanno aiutato a crescere.
Con uno sguardo rivolto al passato, rivedo periodi
dell’infanzia quando vivevo in famiglia con cinque fratelli, i genitori e il
nonno paterno. I tempi erano molto diversi dai giorni d’oggi. Quasi tutti erano
contadini poveri, si cresceva insieme, ci si aiutava nei lavori dei campi.
Le donne crescevano tanti figli e facevano il possibile per
mettere in tavola un pasto soddisfacente col poco che riuscivano a coltivare.
Si giocava molto insieme, grandi e piccoli, a squadre o a
coppie, fino a sera; ci si lavava dentro una tinozza di legno e poi ognuno a
casa propria. Noi prima di cena dovevamo recitare il rosario intorno al tavolo
col nonno.
Crescere insieme è indispensabile, costruttivo e ci dà
energia. L’ho sperimentato in famiglia, a scuola, in collegio e al lavoro. Più
avanti è iniziata una crescita matrimoniale, passo dopo passo, insieme con
tante difficoltà, fermate e riprese, abbiamo cresciuto due figli.
La sensazione che ora provo è che il tempo sia volato
troppo in fretta, sento il rimpianto di tutto ciò che potevo fare, mi chiedo se
abbiamo alimentato abbastanza la loro crescita. I figli col passare degli anni
hanno costruito il loro nido crescendo insieme alle loro famiglie.
Immagino un vecchio albero con radici profonde, dove i rami
si abbracciano fra loro e spuntano tante foglioline. Noi siamo come due rami
rugosi con anni di esperienza e un po’ di saggezza, vediamo crescere cinque
nipotini, insieme godiamo momenti magici e la loro spontaneità ci fa
ringiovanire. Osservo con gioia i loro occhi spalancati e pieni di stupore
quando il nonno Giuseppe mostra i giochi in legno che ha costruito, la casetta
sull’albero, la frutta colorata e tutti i doni che la natura ci regala.
Ognuno di noi insieme si arricchisce, cresce, si espande,
insieme ci si consola e ci si incoraggia. Insieme la strada si apre, così come
per noi in questa camminata!
INTERVENTO DI NADIA
INSIEME SI CRESCE.
E' un tema che dà
molti spunti di riflessione, lo posso vedere nella famiglia, nello sport, nella
società, nei vari gruppi che frequentiamo...
Personalmente mi
soffermo sulla mia crescita personale, inserita nel gruppo.
Se volgo lo sguardo
a me stessa il primo pensiero che mi viene rispetto al tema proposto è UNITA'.
Crescere insieme è
recuperare e far maturare tutte le parti di me per arrivare ad essere completa,
unita, e camminare con tutta me stessa senza tralasciare nulla.
E' un cammino
continuo da fare, passo dopo passo, e mi verrebbe da dire anche “senza fine”.
Ognuno è
responsabile del proprio crescere, del proprio diventar grande, si cresce da sé
ma non si cresce da soli.
La crescita
personale non può essere nella solitudine, si cresce soprattutto nella
relazione e nel confronto con gli altri anche se non è per niente semplice.
Se volgo lo sguardo
oltre me stessa, vedo la mia crescita inserita in una crescita di gruppo....
Personalmente è
un'esperienza forte provata in questi ultimi anni, in particolar modo da quando
come gruppo siamo “approdati” all'eremo.
Uso il termine
“approdati” perchè l'eremo in qualche modo è come un porto, dà un senso di
sicurezza ma non è immune alle tempeste.
Anche come gruppo mi
risuona sempre la parola UNITA'.
Crescere insieme è
non tralasciare nulla e nessuno, anche se questo non è semplice, siamo diversi
l'uno dall'altro ma in questa diversità in qualche modo ci completiamo.
Gli altri sono una
parte di me, sono lo specchio di ciò che sono sia quando ciò che vedo mi piace
e anche quando non mi piace o mi fa arrabbiare.
Insieme si cresce
perchè le persone entrano nella mia vita e ne fanno parte, come io entro nella
vita degli altri con tutta me stessa, con il mio essere simpatica o antipatica,
bella o brutta....
Non posso
tralasciare nulla per crescere, non posso tralasciare nessuno per poter essere
insieme.
Mi piace pensare a
questa possibilità di crescita personale e di gruppo contemporaneamente, una non
esclude l'altra, anzi una completa l'altra.
Crescere come gruppo
è anche accogliere il nuovo, ciò che è sconosciuto ma che può portare un mondo
da scoprire...
E' più bello insieme
è un dono grande l'altra gente....
CANTO DI NADIA: E’ PIU’ BELLO INSIEME
Dietro i volti sconosciuti
della gente che mi sfiora
quanta vita, quante attese di felicità.
Quanti attimi vissuti,
mondi da scoprire ancora
splendidi universi accanto a me.
E’ più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente !
E’ più bello insieme. (2 v)
E raccolgo nel mio cuore
la speranza ed il dolore,
il silenzio e il canto della gente come me.
In quel pianto, in quel sorriso,
è il mio pianto, il mio sorriso
chi mi vive accanto è un altro me .
E’ più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente !
E’ più bello insieme. (2 v)
Davanti all’Eremo
Fra Renzo ci ricorda che anche per i frati Servi di Maria lo stare
insieme in comunità e viverlo con umiltà, impegno e altruismo è importante per
una crescita umana e spirituale.
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