martedì 2 febbraio 2016

8 Febbraio - Saperi condivisi: Giancarlo Ferron ci racconta gli animali delle nostre zone



Per il consueto appuntamento con la condivisione gratuita dei saperi, lunedì 8 febbraio alle 20.45 all'eremo di Santa Maria a Isola Vicentina, dopo l'incontro di qualche mese fa, tornerà GIANCARLO FERRON, guardiacaccia e autore di numerosi libri.
Ha molto da raccontare delle sue esperienze vissute a contatto con la natura e lunedì ci parlerà in particolare degli animali delle nostre zone.
"Il progressivo rinselvatichimento dell’ambiente collinare e montano, avvenuto negli ultimi decenni, ha fatto tornare sulle nostre montagne i grandi mammiferi. Quasi tutti sono arrivati spontaneamente grazie a una dispersione naturale, altri sono stati aiutati dall’uomo. Oggi, camosci, caprioli, cervi e stambecchi, impreziosiscono l’ambiente naturale richiamando anche i gradi predatori come l’orso e il lupo. Saperne qualcosa di più su questi animali serve a difendersi dalle false informazioni diffuse senza nessun controllo. Fermo restando che la regalità del cervo, l’eleganza del capriolo, l’agilità del camoscio e la forza selvaggia del lupo restano misteri insondabili, cercherò di spiegare tutti gli aspetti naturalistici di questi animali. Una parte finale la dedicherò al lupo"

Biografia:
Giancarlo Ferron è nato nel 1963 a Zovencedo, un piccolissimo paese in mezzo alla natura dei Colli Berici. Figlio di operai costretti a emigrare all'estero.
Fin da piccolo ha coltivato il suo innato interesse per l'ambiente naturale e per tutte le manifestazioni della vita selvatica. Quando era bambino esplorava i boschi della sua zona, raccoglieva semi,
estirpava piante e fiori che poi trapiantava in un suo giardino botanico, per riprodurre e osservare da vicino le caratteristiche delle specie vegetali che più lo interessavano. Oggi fotografa piante e
fiori nel loro ambiente naturale.
Nato in un paese con una forte tradizione venatoria, da bambino seguiva i cacciatori e cercava di imitarli usando la fionda, ma si è subito accorto di non essere veramente interessato alla caccia.
Ha cominciato a tenere in voliera varie specie di uccelli che trovava feriti, vecchi richiami scartati dai cacciatori, esemplari catturati in proprio o acquistati presso gli impianti di cattura dell'epoca, per osservarli e studiarli da vicino. All'età di quattordici anni ha spalancato la porta della voliera: oggi osserva gli animali nel loro ambiente e, possibilmente, li fotografa.
Ha vinto un concorso pubblico per esercitare un mestiere che aveva sognato da sempre, che gli permetteva di stare all'aperto e in mezzo alla natura: nel 1987 viene assunto in quello che allora era il Corpo dei Guardiacaccia, oggi Polizia Provinciale di Vicenza.
Dopo anni di servizio nella Polizia Provinciale si rende conto che il suo mestiere è sconosciuto al grande pubblico, che il bracconaggio e le gratuite crudeltà contro gli animali selvatici sono considerate "favole da Medioevo". Scrivere per questo una serie di racconti denuncia.
Incontra Giovanni Santarossa, titolare della casa editrice Biblioteca Dell'Immagine di Pordenone che accetta di pubblicare i suoi racconti:
Nel 2000 scrive il libro “Ho visto piangere gli animali”
Nel 2001 scrive il libro “Ho sentito il grido dell’aquila”
Nel 2003 scrive il libro “Il suicidio del capriolo”
Nel 2006 scrive il libro “I segreti del bosco”
Nel 2009 scrive il libro “La mia montagna”
Nel 2010 scrive il libro "La zampata dell'orso”
Nel 2013 scrive il libro "Uomini e bestie in cammino”
Le serate di Saperi Condivisi sono a numero chiuso, ti chiediamo di dare conferma della tua presenza scrivendo a lisolakece@libero.it

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